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Litiga all’incrocio, insegue l’auto e spara con Kalashnikov soft-air: colpita bimba di 8 anni a Macerata

L’assurda e folle sequenza è andata in scena tra le strade di Macerata ed è costata ora una denuncia a piede libero a un giovane ventenne del posto. Rintracciato dai carabinieri, deve rispondere di minaccia grave e porto abusivo di arma ed oggetti atti ad offendere.
A cura di Antonio Palma
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Dopo aver litigato con un'altra automobilista all'altezza di un incrocio per questioni di viabilità, un giovane ha inseguito la donna, ha imbracciato un fucile Kalashnikov da soft-air e ha sparato contro la vettura, colpendo una bambina di 8 anni che era all'interno. È l'assurda e folle sequenza andata in scena tra le strade di Macerata e costata ora una denuncia a piede libero a un giovane ventenne del posto.

I fatti nel pomeriggio di venerdì scorso quando il ragazzo, dopo la lite verbale in strada, ha seguito e raggiunto la vettura della 36enne, che nel frattempo si era fermata a un distributore per fare benzina, e ha sparato alcuni pallini contro l'auto. Sono stati momenti di paura per la donna visto che nell'auto vi era la nipote di 8 anni, raggiunta da alcuni pallini a una spalla, e che l'arma usata sembrava vera.

Immediato l'intervento dei carabinieri a cui la donna si è rivolta poco dopo con una chiamata al 112. Grazie alla targa del veicolo e alla descrizione del ragazzo, i militari del Nucleo Radiomobile di Macerata in poco tempo hanno individuato il responsabile del gesto. Una pattuglia che si era messa sulle tracce dell’aggressore, infatti, lo ha rintracciato poco dopo nella sua abitazione di Corridonia.

La perquisizione della sua auto ha poi consentito di recuperare il fucile utilizzato per l’azione. Nel bagagliaio infatti vi era un’arma da soft-air che riproduceva per forma  dimensioni un fucile automatico AK 47 “Kalashnikov”. L'arma, corredata anche da un caricatore contenente pallini in plastica, è stata infine sequestrata. Per il giovane invece è scattata la denuncia dei militari all’autorità giudiziaria per il reato di minaccia grave e porto abusivo di arma ed oggetti atti ad offendere.

La bambina e la zia fortunatamente non hanno riportato lesioni. La 36enne ha raccontato che tutto è nato da una mancata precedenza al centro commerciale di Corridonia da cui è nato il diverbio. Lei pensava fosse finita lì, l'uomo invece l'avrebbe inseguita fino al distributore di Sforzacosta dove nel frattempo lei si era fermata per fare rifornimento.

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