L’Italia è il primo Paese in tutto il mondo per numero di decessi Covid ogni 100mila abitanti
Nuovo triste record per l’Italia, che è il Paese con la più alta mortalità da Coronavirus ogni 100mila abitanti in tutto il mondo. E’ quanto rilevano i dati della Johns Hopkins University, che monitora costantemente l’andamento della pandemia. Con 111,23 decessi ogni 100mila abitanti, il nostro Paese nella classifica dei 20 Paesi più colpiti dal Covid-19 precede la Spagna, al secondo posto con 104,39, il Regno Unito (99,49) e gli Stati Uniti (94,97), che hanno da poco superato le 300mila vittime. Il Belpaese si piazza invece al terzo posto nella classifica che tiene conto del rapporto tra casi confermati e decessi, con un rapporto del 3,5%, alle spalle di Messico (9%) e Iran (4,7%) e ancora davanti al Regno Unito (3,4%), prima in Europa.
In termini assoluti, con 67.894 decessi, secondo i dati della Johns Hopkins University, l’Italia risulta il quinto Paese più colpito al mondo, alle spalle di Stati Uniti (311.529 decessi), Brasile (184.827), India (144.789) e Messico (116.487) e davanti al Regno Unito (66.639). Si tratta di cifre che sono state definite sconcertanti in un servizio dell'emittente americana Abc News. "L'Italia – è quanto riportato qualche giorno fa – potrebbe presto reclamare un record che nessuno vuole, il maggior numero di morti da Coronavirus in Europa, dopo che il sistema sanitario ancora una volta non è riuscito a proteggere gli anziani e le autorità di governo hanno tardato nell'imporre nuove restrizioni. Dal 1 settembre ha contato 29mila vittime. Non doveva accadere – ha continuato il servizio -. L'Italia è stata il primo Paese occidentale ad essere travolto dal Covid-19 e, dopo aver sofferto un'impennata di decessi in primavera, aveva portato l'infezione sotto controllo ma non ha usato quel vantaggio".
Intanto, proprio il numero giornaliero dei decessi in Italia continua a mantenersi alto. Ancora oggi sono state superate le 600 vittime in 24 ore per un totale di 67.894 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. La coda dei morti sarà lunga ancora per qualche giorno, considerando che tra il contagio, il manifestarsi dei sintomi e gli eventi letali ricorre generalmente un periodo non inferiore ai 12/15 giorni, il che testimonia anche quanto sia stata forte questa seconda ondata della pandemia nel Paese. Non ne esiste una sola causa di questa situazione, ma sicuramente molto si deve all’anzianità della popolazione, concordano gli esperti.