Lisa Gabriele uccisa nel 2005, dopo 17 anni si chiude il caso: arrestato l’amante ex poliziotto
L'ex poliziotto Maurizio Abate, 52 anni, è stato arrestato nelle prime ore del mattino per l'omicidio della giovane Lisa Gabriele, avvenuto quasi 17 anni fa. La Procura di Cosenza ritiene di aver così chiuso il cerchio delle indagini su quanto avvenuto il 7 ottobre del 2005, quando fu ritrovato il corpo dell'allora 22enne originaria di Rose sulle montagne di Montalto Uffungo.
Secondo le forze dell'ordine, Abate avrebbe agito in concorso con una seconda persona la cui identità resta ignota. Il caso era stato archiviato contro ignoti nell'ottobre del 2009, ma una segnalazione anonima arrivata alle forze dell'ordine nel 2018 aveva portato alla riapertura delle indagini sull'omicidio.
I carabinieri hanno raccolto i dettagli rivelati nella lunga lettera anonima e hanno effettuato i primi riscontri per poi continuare l'attività investigativa nel massimo riserbo.
Gli accertamenti hanno condotto le autorità alla porta dell'ex poliziotto ora accusato di aver ucciso la 22enne quasi 17 anni fa. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe portato il suo cadavere sull'altura frequentata da coppie in cerca di intimità solo dopo averla soffocata.
Le indagini condotte all'epoca del delitto, seppur basate su un sospetto poi confermato dalle analisi sul cadavere, non portarono a nulla di concreto.
L'anonimo autore della lettera nelle mani delle forze dell'ordine sostiene che Abate possa aver ucciso la giovane dopo la fine della loro relazione burrascosa. L'indagato è difeso dall'avvocato Marco Facciolla e ora si trova in carcere.
Il movente dell'omicidio
Secondo quanto scritto in una nota ufficiale dalle forze dell'ordine, Lisa Gabriele era innamorata di Abate e non aveva accettato la fine della sua relazione con lui. L'uomo, già sposato, temeva che la moglie potesse scoprire quel rapporto extraconiugale e impedirgli di vedere il figlioletto appena nato.
Stando a quanto verificato, la relazione tra i due era costellata di violenze psicologiche e fisiche. La 22enne aveva cercato di mantenere vivo quel rapporto pur avendo iniziato a temere per la sua stessa vita e per quella dei suoi cari: dieci giorni prima dell'omicidio, infatti, la giovane aveva dovuto fare i conti con la morte sospetta della sua cagnolina.