L’INGV sul terremoto tra Reggio Emilia e Modena: “Collegato all’accorciamento della Pianura Padana”
"Il terremoto di magnitudo 3.4 registrato all'alba di oggi a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, è collegato ad un fenomeno di accorciamento della Pianura Padana. Ma niente paura: si tratta di una sismicità bassa, scosse così ce ne sono a decine ogni anno in Italia".
Salvatore Stramondo, direttore della Sezione di Centro Nazionale Terremoti INGV, ha spiegato così a Fanpage.it cosa c'è alla base del terremoto che questa mattina ha svegliato gli abitanti delle province di Modena e Reggio Emilia: la scossa è stata registrata a 2 chilometri Castellarano ad una profondità di 9.4 chilometri alle 06:25. Altre due si sono poi verificate successivamente e con lo stesso epicentro: una alle 06:33 di magnitudo 2.6 e una terza alle 09:04 di magnitudo 2.5.
"Malgrado il primo terremoto sia stato sicuramente risentito, parliamo di una sismicità chiaramente bassa e comunque in un'area che non è assolutamente nuova a eventi di questa portata", ha aggiunto Stramondo.
Il sisma di questa mattina arriva dopo il doppio terremoto registratosi in provincia di Rovigo nei giorni scorsi ed avvertito fino a Bologna e Ferrara. Ma tra i due eventi non ci sono correlazioni. "Si tratta di eventi separati. In Italia di terremoti così ne registriamo decine e decine nel corso dell'anno. Siamo a circa 50 chilometri di distanza rispetto ai due terremoti della provincia di Rovigo, parliamo di due cose del tutto indipendenti tra loro", ha specificato.
Tuttavia, il meccanismo alla base sembra essere lo stesso. "Qui siamo in pieno Appennino. Il meccanismo generale alla base di questi eventi sismici è la subduzione, cioè il movimento dell'Appennino stesse che scende sotto la Pianura Padana e si rischiano questi movimenti continui. Lo vediamo dalle reti GPS che tutta la Pianura Padana è sottoposta ad un fenomeno di accorciamento, nel senso che si sta restringendo nella direzione Nord-Est e Sud-Ovest. Parliamo ovviamente circa 3/4 millimetri per anno che sulla base estesa ad ere geologiche vuol dire molto. Questo è il meccanismo generale: le faglie che ci sono sotto la Pianura Padana sono responsabili di questi terremoti, che comunque sono molto piccoli".