Lingua straniera già a scuola d’infanzia (ma mancano i docenti preparati)

È il Rapporto di monitoraggio sulle esperienze di insegnamento/sensibilizzazione alle lingue straniere nella scuola dell'infanzia”, elaborato dal ministero dell’istruzione a fare il punto su un tema molto discusso negli ultimi anni: l’insegnamento delle lingue straniere agli studenti italiani. Questa volta oggetto di monitoraggio sono le scuole dell’infanzia, con gli ispettori del ministero che hanno esaminato (dopo un questionario che è stato sottoposto agli allievi e agli insegnanti) le attività di 1.740 scuole (1.425 statali e 315 paritarie) di 18 regioni, con 257.713 bambini coinvolti, di cui 29.150 non italofoni.

Prima di tutto va segnalato il fatto che le lezioni di tipo “ludico” durano (con cadenza settimanale) circa 30 minuti in media e impegnano soprattutto bambini dai 5 anni in su. Questa “utenza” è particolarmente interessata all’insegnamento della lingua straniera. Nello specifico, nel 96,5% delle scuole che hanno progetti dedicati, la lingua prescelta è l’inglese, mentre solo nell’1,6 percento dei casi si insegna il francese, nello 0,8% lo spagnolo, nello 0,5% il tedesco e ci sono anche corsi di cinese e arabo in alcuni istituti.

Il punto è che, come riportato dal ministero, “circa un docente su 5, tra quelli incaricati, ha un'abilitazione (livello A2) "decisamente inferiore" a quella richiesta a un docente di lingua straniera (livello B2)”. Un ostacolo di non poco conto, soprattutto considerando la delicatezza del compito che grava sulle spalle dei docenti, che devono insegnare i rudimenti di una lingua diversa a bambini che ancora non hanno completato il percorso di apprendimento dell’italiano.