L’informatico Francesco Dogna ucciso con 80 coltellate, fermato un amico 42enne della vittima
Sarebbe un 42enne già noto alla giustizia l'uomo fermato per l'omicidio di Francesco Dogna, il 63enne dipendente di una società informatica trovato morto nel suo appartamento di via Torino nel quartiere Santo Spirito di Bari la mattina dell'u gennaio. L'uomo sarebbe stato ucciso con 80 coltellate.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Antonio Rizzi, il 42enne incastrato dalle telecamere di sorveglianza del quartiere, conosceva la vittima da oltre 10 anni. I familiari e i conoscenti della vittima non sapevano di questa loro amicizia e si incontravano saltuariamente a casa del 63enne.
Dogna sarebbe stato raggiunto da Rizzi a casa nella sera del 7 gennaio e tra i due sarebbe nata una lite che secondo gli inquirenti era legata al consumo di stupefacenti. Al termine della discussione, Rizzi avrebbe colpito il 63enne per oltre ottanta volte con un coltello.
Nei giorni prima dell'omicidio, Dogna e Rizzi si erano scambiati alcuni messaggi ma sono state le immagini delle telecamere a permettere agli inquirenti di incastrare il 42enne. Tramite i filmati, infatti, chi indaga ha potuto accertare l'orario di entrata e di uscita di Rizzi da casa di Dogna e la fuga a bordo di un'auto parcheggiata nelle vicinanze. Secondo quanto ricostruito, l'uomo stava pianificando una fuga da Bari per raggiungere prima il nord Italia e poi l'estero. Il 42enne ha precedenti contro il patrimonio e per maltrattamenti in famiglia.
Sul corpo del 63enne sono state trovate diverse lesioni da arma da taglio. L'autopsia ha evidenziato la morte dell'uomo per la gravità delle ferite riportate.
Il fermo è stato eseguito nei confronti del 42enne anche per il pericolo di fuga dell'uomo all'estero ed è arrivato a poche ore dai funerali del 63enne celebrati nel pomeriggio di ieri nella chiesa dello Spirito Santo a Bari.