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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, un’altra telecamera la riprende il giorno della scomparsa: il dettaglio in una sagoma

Altre immagini immortalano Liliana Resinovich la mattina della scomparsa camminare lungo via Damiano Chiesa a Trieste: si vede solo una sagoma ma per gli inquirenti potrebbe trattarsi della 63enne.
A cura di Giorgia Venturini
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Ci sarebbero altre immagini al vaglio degli inquirenti che potrebbero essere utili a chiarire cosa sia successo a Liliana Resinovich, la donna trovata morta a inizio gennaio a Trieste. A riprenderla il giorno della scomparsa non sono solo le telecamere di un autobus nei pressi del capolinea di piazzale Gioberti, ora altri particolari potrebbero essere rivelati anche dalle telecamere di via Damiano Chiesa, a pochi metri dalla Scuola di polizia. Le immagini – come riporta Il Piccolo – riprendono la donna camminare per la via la mattina del 14 dicembre: si vede solo una sagoma ma per gli inquirenti potrebbe trattarsi di Liliana. Tutto è ora al vaglio dei magistrati. Resta però ancora tutto un mistero su cosa sua successo quella mattina del 14 dicembre.

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Venerdì nuovi esami sul corpo di Liliana

Ad oggi sono ancora tanti i dubbi e poche le certezze. Per ora si sa che cadavere di Liliana Resinovich è stato ritrovato il 5 gennaio scorso in due sacchi neri, tra la vegetazione del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste. Le speranze erano riposte nell’autopsia non ha chiarito però le cause del decesso. Nuovi accertamenti tecnici irripetibili saranno svolti sul corpo della donna di 63 anni, così come sono stati chiesti gli esami tossicologici: gli esami potrebbero essere svolti già il prossimo venerdì. A chiederli sono stati gli investigatori della Squadra Mobile che da più di un mese indaga sulla morte della donna. I nuovi test si concentreranno sulle tracce biologiche effettuate su eventuali reperti trovati vicini al corpo della donna come una bottiglietta con all'interno del liquido, che probabilmente è acqua ma potrebbe contenere anche altro. E gli stessi sacchi neri che avvolgevano il corpo della donna. Ma si cercano anche indizi sugli indumenti che la donna indossava al momento del ritrovamento: un guanto nero in tessuto elastico e una mascherina chirurgica. Da questi rilievi si potrebbe comprendere se gli oggetti sono stati toccati da persone con dei guanti oppure se sono state effettuate manipolazioni o se sono presenti tracce ematiche.

Ancora nessun indagato

Nessuno ora risulta indagato per la morte della donna. Il marito Sebastiano Visintin si è sempre dichiarato estraneo ai fatti: "Dentro di me sono sereno e tranquillo, perché sono estraneo a questa storia". L'uomo ha sempre ribadito più volte che la sua vita è rovinata: “Non ho più Lilly". Secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti, il giorno della scomparsa la 63enne avrebbe dovuto incontrare l'amico Claudio Sterpin, con il quale anni prima aveva avuto una relazione. Secondo quanto rilevato dai messaggi nel cellulare di Liliana, tra i due era nato nuovamente un sentimento: forse la donna stava valutando la separazione dal marito, che nega qualsiasi relazione extraconiugale. Cosa sia successo però resta ancora tutto da chiarire.

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