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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, su alcuni peli forse tracce dell’assassino. L’amico Sterpin: “Indagate tutti, anche me”

Si continua a indagare sulla morte di Liliana Resinovich, deceduta ormai 3 anni fa a Trieste. Dalle ulteriori analisi medico legali sul corpo della 63enne sarebbero emersi nuovi elementi da approfondire: su alcuni campioni piliferi, secondo la perizia della dottoressa Cristina Cattaneo, potrebbero emergere tracce di Dna dell’assassino.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La morte di Lilly non è avvenuta in seguito a un suicidio: ormai appare certo, come cristallizzato anche nella perizia realizzata dalla dottoressa Cristina Cattaneo, che ha suggerito ulteriori accertamenti per trovare "tracce di terzi". Il report evidenzia che Liliana Resinovich è morta il 14 dicembre 2021 a causa dell'intervento di terzi: la 63enne sarebbe stata uccisa tramite soffocamento circa 4 ore dopo aver fatto colazione. 

Durante la trasmissione "Quarto Grado", alla presenza di Sebastiano Visintin e dell'amico di Lilly, Claudio Sterpin, si è ripreso a parlare dei risultati emersi dagli accertamenti medico-legali, in particolare delle ferite trovate sul volto della 63enne e dei campioni piliferi dai quali, secondo la relazione sul cadavere riesumato, potrebbe essere estratto il Dna dell'assassino.

Al centro delle prossime settimane di indagini, infatti, vi saranno proprio i campioni piliferi raccolti sul corpo di Liliana. Alcuni di questi non sono mai stati refertati prima e quelli presi dalla zona pubica mostrerebbero una morfologia diversa rispetto ai peli sul resto del corpo. L'ipotesi è che proprio su quei campioni possano esserci tracce dell'assassino.

Inoltre, secondo la dottoressa, il corpo non è stato trasportato nel boschetto dopo l'omicidio, ma sarebbe rimasto in quella zona dal 14 dicembre. Per gli esperti, dunque, non vi è stato nessun congelamento. Come ha fatto il corpo a conservarsi e cosa ha rallentato la decomposizione? Secondo Cattaneo, è stato tutto "merito" del clima registrato nei giardini dell'ex Opp. Nel periodo dal 14 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022 è stata registrata una temperatura massima di 1,6 gradi che avrebbe permesso al cadavere di restare intatto.

Nello studio televisivo sono stati invitati Sebastiano Visintin, marito della 63enne, e l'amico speciale Claudio Sterpin, che da sempre sostiene l'ipotesi dell'omicidio, come ha dichiarato anche in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. "Liliana non poteva suicidarsi – ha spiegato invece a Quarto Grado – non per come avevamo programmato il nostro futuro. L'ho detto anche in Questura. Mi ritrovo con la vita stravolta e sconvolta. Lo sbaglio secondo me è stato non tener conto di quelle lesioni: poteva avere addosso impronte preziose".

"A questo punto credo che Lilly abbia trovato la morte in casa e che poi sia stata portata nel bosco. Il marito si è contraddetto troppe volte. Ora devono indagare tutti, compreso me. Mi batterò fino all'ultimo respiro per questo" ha ribadito Sterpin.

Dall'altro canto, invece, Visintin si è prima mostrato scettico sull'ipotesi di un omicidio e poi ha chiesto di "interrompere i sospetti su di lui". "La perizia ribalta tutto quello che è stato detto fino a oggi. Io non capisco più niente, ho massima fiducia nella Procura. Basta sospetti su di me, cercate l'assassino di Lilly".

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