Liliana Resinovich scomparsa nel nulla a Trieste, il marito: “Non so spiegarmi cosa sia accaduto”
Ancora nessuna notizia di Liliana Resinovich, la 63enne dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia scomparsa a Trieste la mattina del 14 dicembre. Ad oggi le ricerche messe in atto da parenti e forze dell'ordine risultano ancora vane. Il marito Sebastiano Visintin, fotoreporter, l'aveva salutata la mattina del 14 intorno alle 8 del mattino. Proprio lui ha lanciato un appello attraverso il suo profilo Facebook. "Trentadue anni insieme, eravamo felici di vivere. Cos'è successo non so dirlo. Torna a casa amore, ti aspetto". Sempre Visintin ha denunciato la scomparsa della donna dando il via alle indagini. La squadra mobile della questura di Trieste sta vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona.
Secondo quanto raccontato da Visintin, la mattina del 14 dicembre Liliana Resinovich avrebbe dovuto raggiungere un'abitazione nella quale lavorava come domestica. Alle 8.22 la donna riferisce al telefono di essere leggermente in ritardo e di dover prima passare presso un negozio di telefonia, poi chiude la conversazione ed esce di casa. Da quel momento, però, di Liliana si sono perse completamente le tracce. I due cellulari e un estratto conto della carta di credito di Resinovich vengono ritrovati nell'abitazione: la donna sarebbe quindi uscita senza portare con sé il telefono. In via Verrocchio sono stati ritrovati il 23 dicembre anche gli occhiali e il portafogli. La mattina della scomparsa di Liliana, il marito Sebastiano sarebbe uscito in bici per provare una go-pro nuova. La donna si sarebbe quindi allontanata nel corso dell'ora in cui Visintin era fuori casa. Gli investigatori gravitano attorno al bosco vicino l'ex cava Faccanoni dove, secondo quanto riferito da un testimone, una coppia litigava ad alta voce nelle prime ore di quella mattina.