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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich rimase incinta dell’amico Claudio Sterpin, il marito Sebastiano la portò ad abortire

Tra il 1990 e il 1991, Liliana Resinovich rimase incinta dell’amico Claudio Sterpin. Sebastiano Visintin, che all’epoca era già il compagno della donna scomparsa il 14 dicembre del 2021, la portò ad abortire. Il tutto emergerebbe da un’intercettazione ambientale ora nelle mani della consulente della famiglia Resinovich, Gabriella Marano. A parlare era lo stesso marito di Liliana. La reazione del procuratore di Trieste.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Liliana Resinovich
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Liliana Resinovich era rimasta incinta dell'amico Claudio Sterpin tra il 1990-1991 e Sebastiano Visintin, marito della donna scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio del 2022, l'avrebbe accompagnata ad abortire. L'episodio è stato raccontato dallo stesso Visintin in un'intercettazione ambientale la cui registrazione è ora agli atti e nelle mani dei consulenti della famiglia Resinovich. Il tutto sarebbe accaduto quando Visintin e Resinovich erano già una coppia.

Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin
Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin

Questo elemento, secondo Gabriella Marano, consulente della famiglia Resinovich, farebbe presupporre che Visintin era a conoscenza della frequentazione tra Liliana e Claudio Sterpin e che era al corrente dei "trascorsi romantici" tra i due. "Questo dato – ha dichiarato la consulente – va valutato con le ulteriori emergenze di indagine, come il fatto che Visintin sapesse che la moglie andava a stirare le camicie di Sterpin". Secondo quanto riportato negli atti, negli anni tra il 1990 e il 1991 l'amico di Liliana non era a conoscenza della gravidanza.

Il contenuto dell'intercettazione

Nell'intercettazione, relativa a un colloquio del 5 marzo 2022, la persona chiede perché Liliana e Sebastiano non avessero avuto figli e Visintin racconta l'episodio che la moglie era rimasta incinta, non di lui, ma verosimilmente di Sterpin e che, molto probabilmente, lo stesso non era a conoscenza del fatto. Liliana avrebbe quindi confessato a Visintin di essere incinta e lui la avrebbe accompagnata in ospedale per abortire, come testimonierebbe la documentazione sanitaria contenuta negli atti.

Le indagini sulla morte di Liliana Resinovich sono ancora in corso. L'iniziale ipotesi di suicidio è stata accantonata per effettuare una nuova autopsia sul corpo. La salma di Resinovich è stata riesumata il 14 febbraio di quest'anno e l'esame autoptico è stato effettuato nelle ore successive a Milano.

Il racconto del fratello Sergio Resinovich

A Fanpage.it, Sergio Resinovich, fratello della vittima, ha raccontato di essere stato all'oscuro di tutto fino a oggi. "All'epoca dei fatti mi trovavo ancora all'estero – ha spiegato – e Liliana non mi ha mai detto nulla. L'ho appreso anche io dagli atti". Secondo quanto spiegato da Sergio Resinovich, nella casa materna "era difficile affrontare certi argomenti" e per questo motivo la sorella avrebbe tenuto l'accaduto per sé.

Liliana Resinovich col fratello Sergio e la nipote
Liliana Resinovich col fratello Sergio e la nipote

Il parere del consulente e le foto di Resinovich e Sterpin insieme

La consulente della famiglia Resinovich ha sottolineato che Visintin avrebbe espresso nella stessa intercettazione anche una "certa preoccupazione" per le foto in cui Liliana e Sterpin appaiono insieme. Per la consulente si tratterebbe di "un dato di indubbio valore probatorio, se letto unitamente ad altri elementi già acquisiti durante l'indagine".

"Visintin parla con una persona, dimostrando di averci anche una buona confidenza, tanto da raccontarle fatti che, a suo dire, non aveva indicato nemmeno all'avvocato" ha spiegato Marano. Nella stessa intercettazione, Visintin si preoccuperebbe del fatto che la difesa di Resinovich possa aver visto le fotografie di Sterpin e Lilli insieme contenute in un hard disk sequestrato.

La reazione del procuratore di Trieste

"Non mi interessa nulla di questa cosa che non ha niente a che vedere con i reati. Questo è gossip, non mi interessa né confermare né smentire. È al di là di quello che io ritengo doveroso da parte nostra". Il commento, dopo la notizia della gravidanza, del procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo. Parlando a margine di un incontro delle indagini sulla morte di Liliana, il procuratore ha chiarito che "per il momento non ci sono novità. Noi abbiamo dato la parola alla scienza, abbiamo un'équipe di consulenti di capacità indiscusse a livello internazionale, aspettiamo che facciano il loro lavoro".

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