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Liliana Resinovich, Procura chiede archiviazione. Il marito: “Lei aspetta ancora una risposta”

“Liliana Resinovich si è suicidata”, la Procura di Trieste chiede l’archiviazione del caso. Ma il marito Sebastiano Visentin ha ancora molti dubbi: “Vivo in un castello senza regina. Valuteremo con gli avvocati se ci sarà ancora qualcosa da capire”.
A cura di Biagio Chiariello
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Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook)
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook)
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La procura di Trieste ha chiesto l’archiviazione del caso di Liliana Resinovich. "La sola ricostruzione degli eventi consegnata dagli atti processuali è quella dell'intenzionale allontanamento dalla sua abitazione" della donna scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata senza vita il 5 gennaio 2022 in due sacchi neri nell'area boschiva dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, a Trieste, e "dell'altrettanto intenzionale decisione di por fine alla propria vita".

Ma il marito Sebastiano Visintin non ci sta: “Liliana è ancora là che aspetta una risposta. E io vivo ancora in un castello senza regina” ha detto, commentando l’annuncio della Procura. Il registro degli indagati resta vuoto poiché non è emersa nessuna ipotesi di reato, ma per Sebastiano resta ancora molto da scoprire. “Quando i miei avvocati Paolo e Alice Bevilacqua avranno a disposizione i fascicoli faremo le nostre valutazioni e vedremo se ci saranno elementi per continuare a capire”, dichiara il marito di Liliana Resinovich.

“Mi ferisce molto tutta questa storia – spiega Visintin -, sono passati troppi mesi, è stato durissimo perché ci sono state troppe trasmissioni che hanno continuato a fare ipotesi e colpevolizzare l’uno e l’altro. Ho subito in 14 mesi pressioni e attacchi forti sia dai familiari che dagli amici, infatti oggi non ho più contatti con quelli che conoscevo prima, adesso ho degli amici nuovi con cui condividiamo questi momenti, sono stati in molti ad aiutarmi".

Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visentin
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visentin

Per Sebastiano c'è un punto che non è mai stato affrontato a dovere, ossia quando la moglie è morta. "Nessuno ha delle risposte, nemmeno gli esperti a Quarto Grado, dove vado quasi ogni settimana. E poi cosa può aver scatenato in Liliana questa decisione? Qualcuno le ha fatto delle pressioni? L’ha ricattata? Forse qualcuno che conosceva o frequentava, anche se io non ho mai avuto il sentore di questo” afferma.

Visintin si sofferma in particolare su “quella telefonata delle 8:22, è la chiave di tutto (Liliana ha chiamato Claudio Sterpin, al quale avrebbe detto che sarebbe passata al negozio della Wind, ndr). E l’allarme di questa persona che si è allarmata dopo un’ora in cui Liliana non gli dava più risposte, si è allarmata a tal punto da chiamare i miei vicini di casa. La cosa che mi ha più ferito è che questo personaggio e i miei vicini non mi hanno informato di quello che era successo”.

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