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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, pm convocano una testimone, aveva rivelato i litigi con Visintin: “Non lo sopportava più”

La testimone è una vecchia amica della coppia che in passato aveva rivelato tensioni e litigi tra i due, smentendo di fatto il racconto di un rapporto idilliaco fatto da Sebastiano Visintin. “Liliana mi disse che non lo sopportava più” aveva raccontato la donna.
A cura di Antonio Palma
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Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin
Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin
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Va avanti la nuova inchiesta sulla morte di Liliana Resinovich che vede indagato per omicidio il marito Sebastiano Visintin. Nelle scorse ore la procura di Trieste infatti ha convocato come persona informata dei fatti una testimone, una vecchia amica della coppia che in passato aveva rivelato tensioni e litigi tra i due smentendo di fatto il racconto di un rapporto idilliaco fatto dall’uomo.

Si tratta di un’albergatrice che gestisce un piccolo hotel frequentato da Lilly e Sebastiano che in passato aveva parlato di pesanti litigi della coppia che avevano spinto Resinovich a chiederle addirittura due letti separati in camera. La donna si era fatta avanti un anno e mezzo fa mettendosi in contatto col fratello di Liliana, Sergio Resinovich.  Dal suo racconto era emerso uno spaccato di vita familiare completamente diverso da quello raccontato da Visitin che all’epoca non era indagato.

Con la nuova svolta nelle indagini, che ha visto l’uomo iscritto nel registro degli indagati con una perquisizione a tappetto in casa sua per recuperare arnesi di ogni tipo, la testimonianza della donna assume ora un altro valore e per questo gli inquirenti hanno deciso di ascoltarla con una convocazione formale, come ha rivelato Quarto Grado. Sebastiano Visintin infatti ha sempre affermato che non ci fossero contrasti con Liliana mentre l’albergatrice sostiene che Resinovich le avesse confidato una situazione molto tesa.

In particolare aveva raccontato di un episodio dell’estate del 2021, pochi mesi prima della scomparsa di Liliana Resinovich. “Erano venuti con la macchina. Appena scesi dall'auto si vedeva che Sebastiano era molto molto arrabbiato, ha cominciato a scaricare le borse e aveva detto a Lilly di portarle in camera. Lei non è intervenuta subito a portare via gli zaini, si era fermata a parlare con me chiedendomi anche dei miei familiari. L'ultimo zaino che Sebastiano aveva in mano proprio lo ha lanciato e ha urlato dicendole di portare la roba in stanza. La sua espressione era spaventosa, non lo avevo mai visto così. Lilly si è abbassata, ha preso tutte le borse, le ho chiesto se le serviva aiuto, le veniva da piangere ma non lo ha fatto", aveva raccontato la donna.

“Io a loro davo sempre la camera matrimoniale invece dopo questo episodio è capitato di dovergli dare una camera con due letti separati. Le ultime volte che l'ho vista Lilly mi prese per il polso chiedendomi se gentilmente quando avrebbe richiamato Sebastiano per prenotare gli avessi continuato a dare la camera con i letti separati. Le ho detto di no, perché Sebastiano si sarebbe arrabbiato ma lei mi ha detto: Non importa, per favore, fallo per me, non lo sopporto più" aveva aggiunto la testimone.

La stessa donna ha raccontato anche di essersi messa in contatto con Visintin dopo la morte di Liliana: "Gli ho chiesto se c'era la possibilità che l'avessero aggredita ma lui mi disse di no, che lei con sé non aveva niente. In quella occasione lì mi disse che era stato un incidente, era molto irritato, poi si è corretto dicendo: ‘Sono fuori di testa, non so più quello che dico' ".

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