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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, parla l’amico speciale Sterpin: “I moventi ci sono, uccisa da più persone con una regia”

Claudio Sterpin è tornato a parlare della morte di Liliana Resinovich intervistato da Quarto Grado: “Non è suicidio ma omicidio. Questo è un fatto premeditato. Ad ucciderla almeno due persone e con una regia fuoricampo”.
A cura di Ida Artiaco
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Da destra: Claudio Sterpin e Liliana Resinovich.
Da destra: Claudio Sterpin e Liliana Resinovich.
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"Questo non è un suicidio, ma un omicidio. I moventi ci sono, ma non si è voluti cercarli". A parlare è Claudio Sterpin, l'amico di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta nel boschetto dell'ex Opp di Trieste il 5 gennaio 2022. L'uomo è intervenuto nel corso della trasmissione Quarto Grado, andata in onda ieri sera su Rete 4, ribadendo che secondo lui Lilli non si è tolta la vita ma è stata uccisa.

"Non dimentichiamoci che la Procura di Trieste ha tentato di trasformare la sua morte in un suicidio mentre adesso emergono altre cose, tipo il fatto che è stata pestata prima di essere uccisa. Questo è un omicidio, motivo per il quale deve essere rifatto tutto dall'inizio. Io sono l'ultima ruota del carro, sono convinto che non vedrò l'epilogo di tutto questo perché con l'età che ho anche se viene individuato un colpevole non ne vedrò la fine. Adesso, dopo 3 anni, si scopre che lei è stata pestata? Dopo 3 anni? Quando già allora si capiva chiaramente che era successo quello che è successo?", si è chiesto Sterpin.

Il quale ha anche sottolineato che "i moventi ci sono. Io dico che non si è voluto cercarli. È ora che vengano presi in considerazione. Il cordino (che è stato ritrovato vicino al corpo di Liliana, ndr) è probabile che venga da casa sua. È stato voluto far vedere che lei aveva preso quelle cose da casa per andarsi a suicidare. Ma visto che suicidio non è, quelle cose, il cordino e le buste della spazzatura, sono state messe lì da qualcuno o no, mi domando? Visto poi che era già morta…o da casa, da morta, si è presa cordino e buste? Domanda idiota, perché si è voluto far vedere che lei se li fosse portati dietro. Ma ripeto, visto che suicidio non è, qualcuno li ha messi lì. Bisogna trovare questo qualcuno".

Infine, Sterpin ha ribadito che "questo è un fatto premeditato, è stato costruito a priori e non è stato commesso da una sola persona ma almeno da due, lo dico dall'inizio. C'è persino qualche regista fuoricampo che ha insegnato…perché non è da poco. Chi ha fatto tutto può essere stato consigliato da chi sa le cose meglio". Intanto, dopo la proroga di 30 giorni richiesta per la super perizia, continuano le indagini: in particolare, il tempo in più servirà per far luce su una ferita mappata sul volto di Liliana Resinovich, in particolare sul labbro inferiore.

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