Liliana Resinovich, nuovi esami tecnici sui sacchi neri e la bottiglietta trovati accanto al cadavere
Inizieranno il 3 febbraio gli accertamenti tecnici sui reperti rinvenuti insieme al corpo di Liliana Resinovich il 5 gennaio scorso. La Polizia Scientifica di Padova analizzerà gli oggetti trovati insieme al corpo della 63enne scomparsa il 14 dicembre scorso a Trieste. La donna, dopo giorni di ricerche, è stata ritrovata senza vita nei pressi del boschetto dell'ex ospedale Psichiatrico. In particolare la concentrazione degli inquirenti è sui sacchi neri che avvolgevano il corpo della 63enne e sulla bottiglietta d'acqua repertata nelle vicinanze. Gli investigatori sono alla ricerca di tracce biologiche e impronte.
Gli esami potrebbero rivelarsi fondamentali per capire cosa sia successo a Resinovich. Al momento, infatti, non sono state trovate tracce di violenza sul suo cadavere. Si è ipotizzato quindi potesse trattarsi di suicidio. Sono stati disposti anche gli esami tossicologici per verificare che alla donna non sia stato somministrato del veleno. Liliana è stata ripresa la mattina del 14 dicembre scorso mentre superava la pensilina degli autobus di Trieste per recarsi a piedi verso l'ex ospedale psichiatrico. Gli inquirenti cercano di capire se è lì che Liliana avesse appuntamento con qualcuno: quel che è certo è che la donna non si è mai recata a causa dell'amico di vecchia data, Claudio Sterpin, che aiutava con le pulizie di casa.
L'uomo ha continuato a sostenere dopo l'omicidio che lui e Liliana avessero deciso di andare via insieme dopo un ritorno di fiamma. Secondo quanto dichiarato da Sterpin, la donna avrebbe dovuto comunicare la sua decisione al marito Sebastiano Visintin per poi partire con lui appena qualche giorno dopo. Visintin ha detto di non essere mai stato al corrente di quel sentimento nato con il vecchio amico e di essere sicuro invece che il suo matrimonio con la Resinovich fosse più saldo che mai. Il fascicolo di indagine della procura di Trieste resta ancora aperto con l'ipotesi del reato di sequestro di persona.
Il 25 gennaio scorso si sono svolti i funerali della donna. Il suo cadavere non è stato cremato così come voluto anche dalla Procura, ma è stata seppellita presso il cimitero di Sant'Anna dopo una breve cerimonia religiosa. "Non auguro a nessuno di andare al funerale della persona amata come principale sospettato – ha dichiarato dopo le esequie Sebastiano Visintin -. Le persone non ti stringono neanche la mano".