“Liliana Resinovich non voleva suicidarsi”: i primi esiti dell’autopsia psicologica
L'autopsia psicologica ha escluso la volontà di Liliana Resinovich di togliersi la vita. Sono questi i primi risultati dell'esame svolto dagli esperti incaricati dai parenti della vittima che non hanno mai creduto all'ipotesi del suicidio. Scomparsa il 14 dicembre 2021, il corpo senza vita di Liliana è stato trovato il 5 gennaio successivo con una busta intorno al collo e nascosto in due sacchi dell'immondizia.
Durante il programma tv Ore 14 in onda su Rai Due, sono stati illustrati alcuni dei punti del lavoro svolto in questi giorni sulla vita della donna. In studio è intervenuto anche Claudio Sterpin, l'amico di Liliana, che ha sempre raccontato del loro sogno comune di vivere una vita insieme, una nuova vita che sarebbe iniziata solo dopo la fine del matrimonio della donna. “Non crederò mai che lei abbia condotto una vita normale per più di due settimane senza mai fare un cenno a me o al fratello – le parole dell'uomo – loro si sentivano ogni giorno”.
Il riferimento dell'uomo è all'esito dell'autopsia secondo cui Liliana sarebbe morta al massimo due giorni prima del ritrovamento del cadavere, e che quindi avrebbe vagato o si sarebbe nascosta nei giorni successivi alla scomparsa. Sergio, il fratello di Liliana così come l'amico Sterpin, non crede al suicidio, ma ipotizza invece che il decesso si avvenuto intorno alla data della scomparsa, il 14 dicembre.
“Il dato medico legale non è superabile, perché non ci sono le condizioni per poter ipotizzare che il decesso possa essere collegato al 14 dicembre – spiega la criminologa Roberta Bruzzone – la Tac esclude che sia una salma che possa avere più di 60 ore rispetto al decesso. In quei 20 giorni inoltre Liliana ha mangiato regolarmente, si è lavata, si è cambiata, non è rimasta all'aperto. Il punto è: chi l'ha messa in questo presunto luogo in modo tale da impedirle di comunicare con l'esterno?”.
Liliana Resinovich “stava bene“ e non avrebbe mai assunto psicofarmaci, né in passato né all’epoca della sua scomparsa. Dunque le indiscrezioni emerse dall’autopsia psicologica condotta su Liliana Resinovich rivelerebbero che non c'erano intenzioni suicide da parte della donna, al contrario invece di quando sarebbe emerso dalla consulenza medico legale disposta dalla Procura di Trieste, secondo cui la donna si sarebbe suicidata soffocandosi con dei sacchetti in testa.