Liliana Resinovich, l’avvocato Gentile: “Non è suicidio, nuovi elementi verranno presto svelati”
“Il fratello di Liliana non crede al suicidio della sorella. È pronto ovviamente ad accettare qualsiasi verità verrà fuori dalle indagini, ma è fermo sulla sua posizione: a lui non risulta che Liliana vivesse un momento di sconforto tale da giustificare un gesto estremo”, così a Fanpage.it l'avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell'Associazione Penelope, che si occupa di tutelare i famigliari delle persone scomparse. Il legale, che segue Sergio, fratello di Liliana Resinovich, come parte offesa in questa vicenda, spiega che per una chiusura delle indagini sulla morte della 63enne, scomparsa il 14 dicembre 2021 da Trieste e ritrovata senza vita il 5 gennaio di quest'anno, bisognerà attendere: “L'indagine è in un certo senso completa, ma bisogna attendere la consulenza informatica che ci dirà qualcosa in più sui pc e sul tablet in casa di Liliana e soprattutto l'autopsia: ciò che bisognerà fare dopo sarà mettere insieme tutti i punti”.
Le indagini sulla morte di Liliana a che punto sono? Siamo vicini a una chiusura?
Ci sono degli accertamenti in corso, consulenze da depositare, credo che ci sia ancora da aspettare per una chiusura delle indagini. Ovviamente non decido io ma credo che sia ancora presto.
La famiglia di Liliana cosa si aspetta?
Ci aspettiamo un'indagine che faccia luce sulla verità, noi abbiamo piena fiducia nella Procura. Non ci resta che aspettare e vedere cosa verrà fuori. La posizione del fratello di Liliana resta quella che ha sempre palesato: lui non crede al suicidio della sorella. È pronto ovviamente ad accettare qualsiasi verità verrà fuori dalle indagini, ma è fermo sulla sua posizione: a lui non risulta che Liliana vivesse un momento di sconforto tale da giustificare un gesto estremo.
Sono ancora tanti i punti non chiari in questa vicenda: quali sono gli accertamenti che potrebbero chiarirli?
L'indagine è in un certo senso completa, ciò che bisogna fare ora è mettere insieme tutti i punti. Bisogna attendere che vengano depositate le consulenze, che vengano resi noti i contenuti dei pc e del tablet: ci sono elementi in questa indagine che non sono stati ancora ultimati e che verrano resi noti probabilmente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Questo possiamo definirlo un momento di attesa.
Ci sono diverse persone che hanno fornito un racconto dell'ultimo giorno di Liliana, tra i quali l'amico Claudio Sterpin
Ad oggi Claudio Sterpin non è stato smentito in nessun modo, anzi quello che dice è stato confermato dalle ricerche che faceva Liliana, non lo dico io… ma ce lo ha detto Liliana, quindi con le sue intenzioni ci ha indicato la strada da seguire. In base a ciò che conosciamo facciamo difficoltà a pensare ad un gesto estremo di Liliana, ma non escludiamo che possano arrivare altri elementi dalla medicina legale, dalla ulteriore analisi dei telefoni e dagli accertamenti tecnici ancora in corso tali da cambiare le nostre convinzioni. Noi siamo pronti a tutto.
Ad oggi molti elementi fanno pensare a una Liliana che volesse ancora vivere
Dopo le ricerche di Liliana effettuate sul suo cellulare non c'è stato nulla di nuovo. Ci sono dei risultati completi della medicina legale che non sono stati ancora mostrati e ci sono altri accertamenti che sta facendo la polizia, quindi siamo fiduciosi. Le persone che noi abbiamo ascoltato e i dati che abbiamo analizzato ci dicono delle cose ma con un'indagine ancora in corso, tutto è ancora possibile.