Liliana Resinovich, l’amico speciale Claudio Sterpin: “Ci vedevamo in una cantina, lei aveva le chiavi”
"Anziché andare al bar a bere un caffè ci nascondevamo lì". Così Claudio Sterpin, l'uomo che nei mesi scorsi ha confermato di avere una relazione con Liliana Resinovich, ha raccontato ai microfoni della trasmissione Ore 14 su RaiDue, dove incontrava lontano da occhi indiscreti la 63enne scomparsa un anno fa a Trieste e trovata cadavere il 5 gennaio nel bosco dell’ospedale psichiatrico di San Giovanni, a un paio chilometri da casa. In particolare si tratterebbe di una cantina e di una soffitta, due posti concessi da alcuni loro amici di cui Liliana aveva le chiavi.
"Li abbiamo usati per un paio di mesi durante i primi mesi del 2021" spiega Sterpin che oltre a confermare la relazione tra lui e la donna, a Chi L'ha Visto? ha anche parlato di un codice che utilizzavano per comunicare tra di loro senza essere scoperti dal marito di Liliana, Sebastiano Visintin. Claudio in uno di quei luoghi segreti si è recato anche dopo la scomparsa della donna. "Ci sono andato per cercarla, ma poi ho capito che era inutile farlo" ha detto.
Nel frattempo Claudio Sterpin è stato sentito in questura in merito alla querela sporta nei confronti di Visintin e del suo avvocato Paolo Bevilacqua per le parole, ritenute diffamanti, pronunciate nel corso di Quarto Grado: "Mi hanno dato del matto, a me del matto non lo dà nessuno" dice l'uomo.
Sterpin è apparso anche in Tribunale in occasione dell'udienza preliminare del Gip Luigi Dainotti. "Se Liliana fosse stata viva dopo il giorno della sua scomparsa – il 14 dicembre 2021 – avrebbe fatto di tutto per avvertirmi o per avvertire Sergio, il fratello. Oppure era costretta…". Il giudice ha rimandato ai prossimi giorni la scelta sull’archiviazione delle indagini.