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Ultime notizie sulla morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, l’accusa dell’amica Gabriella: “Uccisa da più persone, qualcuno aveva nozioni mediche”

Secondo Gabriella Micheli, amica di Liliana Resinovich, quest’ultima sarebbe stata “uccisa da un gruppo di persone, in cui c’era sicuramente qualcuno che aveva nozioni mediche”. Ieri il sit-in sul luogo del ritrovamento del corpo a tre anni dalla scomparsa.
A cura di Ida Artiaco
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Liliana Resinovich
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"Lilly è stata uccisa da un gruppo di persone, in cui c'era sicuramente qualcuno che aveva nozioni mediche; si spiega solo così la gestione del cadavere e quello che è stato fatto". A parlare è Gabriella Micheli, amica di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta nel boschetto dell'ex Opp di Trieste il 5 gennaio 2022.

Ieri, in occasione del terzo anniversario della sparizione della donna, un gruppo di persone, una trentina di amici e conoscenti, si è ritrovato proprio nel parco di San Giovanni nei pressi del punto dove fu poi trovato il corpo di Liliana, poco distante dalla sua abitazione. Parlando al quotidiano Il Piccolo l'amica della vittima si è spinta ad una serie di considerazioni, concludendo: "Chiediamo fin dall'inizio, con familiari e altri amici che ci sia giustizia vera. Serve trovare l'assassino e i complici".

Al sit-in hanno preso parte anche il fratello, Sergio, e la cugina della donna, e l'amico speciale, Claudio Sterpin, con il quale sembra che Liliana pare avesse una relazione, come hanno testimoniato i messaggi scambiati tra i due ed estrapolati dai cellulari della vittima, anche se il marito di quest'ultima, Sebastiano Visintin, continua a smentire l'ipotesi che tra di loro ci fosse una storia d'amore. Proprio Visintin si è presentato ieri all'altezza del roseto del parco di San Giovanni, ma senza avvicinarsi troppo: "Per me è un dolore troppo forte andare lì, non ci riesco – ha detto, secondo Il Piccolo -. Liliana mi manca molto, a tre anni di distanza non ho ancora delle risposte. Se la verità emergerà, forse ci metteremo il cuore in pace".

Intanto, continuano gli accertamenti per cercare di capire cosa sia successo a Liliana. Speranze per la risoluzione del caso sono riposte nella maxi consulenza medico-legale alla quale sta lavorando l'antropologa forense Cristina Cattaneo. La perizia avrebbe dovuto essere depositata entro il 15 dicembre, ma è stata concessa una nuova proroga di 30 giorni, per cui notizie più certe dovrebbero arrivare entro la prima metà. di gennaio.

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