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Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin: “Forse ho parlato troppo, voglio solo che la verità emerga”

Sebastiano Visintin a Quarto Grado sugli ultimi sviluppi delle indagini sulla morte della moglie, Liliana Resinovich: “È un momento in cui è giusto non apparire. Ho sempre cercato di dare un mio contributo ma evidentemente ho commesso qualche errore, ho parlato un po’ troppo”.
A cura di Ida Artiaco
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"È un momento in cui è giusto non apparire, non a Quarto Grado o altra trasmissione. Ho sempre cercato di dare un mio contributo ma evidentemente ho commesso qualche errore, ho parlato un po' troppo". Così Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il gennaio successivo, intervistato ieri sera dai microfoni della trasmissione Quarto Grado in onda su Rete 4.

L'uomo ha commentato le ultime notizie sui risultati della super perizia effettuata dalla dottoressa Cattaneo, che evidenzierebbero come Liliana sia morta non per suicidio, come ipotizzato dagli inquirenti in un primo momento: sarebbe stata strangolata dopo la scomparsa. "Io spero che la Procura abbia la possibilità di guardare all'insieme delle cose e capire cosa c'è e cosa non c'è. Penso che sia inevitabile un confronto tra le consulenze, saranno poi gli inquirenti che le valuteranno".

Questo per Visintin non è un momento facile: nei giorni scorsi era arrivata anche la decisione del Tribunale di Trieste di rinviarlo a giudizio per diffamazione nei confronti dei vicini di casa, Gabriella Micheli e Salvatore Nasti. La coppia di coniugi querelò Visintin per alcune dichiarazioni da lui rilasciate in trasmissioni televisive nell'ottobre del 2023 in cui "sosteneva che si erano introdotti nella sua casa, che forse avevano sottratto le chiavi della stessa abitazione, che sapevano qualcosa" della vicenda legata alla moglie.

"È un momento in cui è giusto non apparire, non a Quarto Grado o altra trasmissione – ha aggiunto l'uomo -. Ho sempre cercato di dare un mio contributo ma evidentemente ho commesso qualche errore, ho parlato un po' troppo, non avevo la lucidità o quella dote che hanno gli avvocati perché io non so parlare, vivo il momento. Mi metto nelle mani dei miei consulenti, sono quasi un osservatore, ho perso mia moglie e solo questo a me interessa". Alla domanda cosa intenda fare adesso, Visintin ha risposto: "Se c'è qualche responsabile che ha fatto del male a Liliana spero che emerga".

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