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Liliana Resinovich, il marito Sebastiano: “Non ho mai trovato un biglietto d’addio in casa o in auto”

Secondo l’analisi della suola delle scarpe di Liliana Resinovich, la donna si sarebbe recata spontaneamente nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Per il marito Sebastiano Visintin però è improbabile che la moglie avesse appuntamento con qualcuno.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin
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Secondo gli accertamenti effettuati sulle suole delle scarpe, Liliana Resinovich si sarebbe recata da sola nel boschetto nel quale il suo corpo è stato poi ritrovato tre settimane dopo. il marito Sebastiano Visintin, intervenuto durante la trasmissione "Mattino Cinque" non crede che la 62enne scomparsa il 14 dicembre a Trieste avesse un appuntamento nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico. "Non credo avesse un appuntamento, non ho idea di chi potesse incontrare – ha affermato -. Noi lì andavamo a fare le foto ai fiori in primavera. Ci andavamo per camminare e per sentire il profumo della primavera, d'inverno non ci siamo mai andati. Ci passava qualche volta con la bici, ma solo per attraversarlo". Secondo Visintin, quindi, Liliana non avrebbe raggiunto il parco per incontrare qualcuno. Eppure sono ancora molte le cose che non tornano nella vicenda: l'analisi del Dna rinvenuto sui sacchi dell'immondizia nei quali era avvolto il corpo della donna ha scagionato lui e l'amico Claudio Sterpin. L'ipotesi del suicidio ha iniziato a farsi strada tra quelle prese in considerazione dagli investigatori, ma restano le azioni compiute quella mattina che non avrebbero mai fatto presagire l'intenzione di togliersi la vita poco dopo aver varcato la porta di casa.

Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook)
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook)

Per il momento gli inquirenti continuano a indagare e mantengono il massimo riserbo sui dettagli. Dopo le prove fornite dall'analisi del Dna, Visintin ha detto di aspettarsi delle scuse da quanti lo avevano ritenuto un possibile responsabile della morte della 62enne. Dice di aspettare fiducioso i risultati delle indagini, ma anche lui come Sterpin non crede all'ipotesi del suicidio. "Ho lavato l'auto la settimana dopo la scomparsa di mia moglie, è vero – ha detto durante la trasmissione – ma solo perché siamo andati in bici e poi avevamo portato terra nell'abitacolo. Eravamo andati la domenica prima della sua scomparsa a fare una scampagnata. Non ho trovato alcuna lettera di addio di Liliana. Se l'avessi trovata l'avrei portata in questura. Non avrei avuto motivo di nasconderla: la cosa si sarebbe subito risolta".

Nessun biglietto d'addio neppure in casa. Visintin ha detto di aver controllato in tutte le stanze e di non aver mai rinvenuto uno scritto della moglie. Durante la trasmissione di Canale Cinque ha anche parlato delle sue feste pasquali da solo. "Sono stati giorni drammatici, la solitudine è terribile – ha spiegato -. Purtroppo sono angosciato dall'ansia e dal dolore. Sono andato a trovare mia sorella e alcuni amici, ma il pensiero resta sempre lì".

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