Liliana Resinovich, il marito Sebastiano: “Mai le avrei fatto del male, tra noi andava tutto bene”
"Non avrei potuto farle del male, ma c'è chi nasconde qualcosa". È quanto ha dichiarato all'AdnKronos Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la 63enne di Trieste scomparsa da casa il 14 dicembre scorso e poi trovata morta all’inizio di gennaio nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico del rione San Giovanni.
L'uomo, che non è mai stato indagato ma che è stato oggetto di interesse da parte degli inquirenti negli ultimi mesi, ha commentato la notizia secondo la quale Liliana, stando ai consulenti della Procura di Trieste, si sarebbe suicidata.
"È difficile accettare il suicidio – ha continuato Visintin -, mi spiace che non si sia confidata con me, pensare al suo dolore, a lei che prende questa decisione fa male. Riavvolgo i giorni per capire se ho trascurato dei segnali, ripasso quell'ultima mattina quando sono uscito e lei non è più tornata, ma niente: tra noi andava tutto bene, io ero tranquillissimo, e invece il 14 dicembre 2021 è cambiata la mia vita".
Per quanto riguarda invece l'autopsia, invece, Visintin non ha dubbi: "Si sbagliano, Liliana è morta subito". Secondo i consulenti della Procura, infatti, la donna si sarebbe suicidata e il decesso si sarebbe verificato almeno due o tre giorni prima il ritrovamento del corpo. Particolare, questo, criticato da Visintin.
"Credo che abbiano preso un abbaglio e che Liliana sia morta poche ore dopo la scomparsa. Un elemento che con il nostro consulente, il medico legale Raffaele Barisani, siamo convinti di poter dimostrare. E' impensabile che per due settimane abbia vagato con gli stessi vestiti e senza nutrirsi, nello stomaco, secondo l'autopsia, c'erano i resti dell'ultima colazione", ha precisato.
"Ho iniziato a scorrere la relazione degli esperti ma quando ho visto alcune immagini dell'autopsia mi sono dovuto fermare, non sono riuscito ad andare avanti. Liliana è l'ultima persona che si sarebbe suicidata, ma se il pm Maddalena Chergia chiederà l'archiviazione, dopo aver svolto lunghe e scrupolose indagini, me ne farò una ragione, non posso fare altro", ha continuato l'uomo.
Sull'amico speciale della moglie, Claudio Sterpin, ha detto: "Non credo assolutamente a nulla di quello che dice e le sue parole offendono me, Liliana e la sua famiglia. Non c'è un messaggio esplicito, una foto insieme o altro che avvalori qualcosa più di un'amicizia a me nota. Un giorno spero di capire il perché di queste affermazioni da parte di chi vuole solo apparire".