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Ultime notizie sulla morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, i nuovi sviluppi sul caso: “Attendiamo la perizia informatica”

La novità è che a breve “attendiamo la perizia informatica”, ha detto il procuratore Capo di Trieste, Antonio De Nicolo riferendosi sugli sviluppi sul caso Liliana Resinovich.
A cura di Susanna Picone
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La Procura di Trieste attende la perizia informatica sul caso della misteriosa morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da casa il 14 dicembre scorso e poi trovata morta all’inizio di gennaio nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico del rione San Giovanni. È questa “la novità che ci attendiamo”, ha detto il procuratore Capo di Trieste, Antonio De Nicolo, riferendosi appunto alla morte di Resinovich.

"Ci sarà ancora da aspettare per quella medico-legale" per indisposizione del perito, ha detto quindi De Nicolo rispondendo ad alcune domande a margine di un incontro. Per una chiusura delle indagini sulla morte della 63enne bisognerà quindi attendere, come aveva detto anche a Fanpage.it l'avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell'Associazione Penelope, che segue il fratello della donna morta a Trieste.

“L'indagine è in un certo senso completa, ma bisogna attendere la consulenza informatica che ci dirà qualcosa in più sui pc e sul tablet in casa di Liliana e soprattutto l'autopsia: ciò che bisognerà fare dopo sarà mettere insieme tutti i punti”, aveva spiegato Gentile.

Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin

Sergio Resinovich, il fratello di Liliana, non ha mai creduto alla tesi del suicidio: a lui non risulta che Liliana vivesse un momento di sconforto tale da giustificare un gesto estremo compiuto poi in quel modo.

Il corpo di Liliana Resinovich, lo ricordiamo, venne trovato avvolto in due sacchi neri della spazzatura e con due buste di plastica intorno alla testa strette con un cordino. Non sono stati evidenziati però segni di violenza e anche l’autopsia, che ha parlato di scompenso cardiaco acuto, non ha chiarito l’esatta dinamica della morte.

Sui sacchi e sulla bottiglia trovati accanto al corpo non è stato trovato dna maschile riconducibile agli uomini più vicini alla vittima, dal marito Sebastiano Visintin all’amico Claudio Sterpin, ed è stato escluso che Liliana potesse aver preso sostanze. Gli esami, al contrario, hanno riscontrato solo la presenza di un multivitaminico che la donna aveva preso la mattina della scomparsa.

Omicidio o suicidio? Appare ancora difficile, con questi elementi, escludere qualunque pista.

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