“Liliana Resinovich è stata suicidata”, la consulente del fratello: “Non si sarebbe uccisa così”
Liliana Resinovich non aveva nessuna intenzione di suicidarsi e mai avrebbe potuto farlo in quella maniera e in quel posto così orribile dove è stato rivenuto il suo cadavere, lo ha ribadito Gabriella Marano, psicologa clinica e forense, consulente del fratello di Liliana, Sergio Resinovich, in un messaggio di auguri alla donna che oggi avrebbe compiuto 64 anni. Per la psicologa e consulente, “Lilly non aveva voglia di morire” e comunque come persone molto riservata e dignitosa, mai lo avrebbe fatto con modalità eclatanti e rumorose come quelle che hanno innescato il giallo della donna, ritrovata morta lo scorso 5 gennaio in un'area boschiva a Trieste, settimane dopo la sua scomparsa misteriosa dall’abitazione che condivideva col marito.
Proprio sul rapporto col marito la consulente punta l’attenzione parlando di "una relazione ormai in crisi, un guscio rotto" che Lilly – "persona dignitosa, riservata, silenziosa, in equilibrio, che mal si attaglia con l'idea di un gesto estremo, realizzato, tra l'altro, con modalità eclatanti e rumorose – voleva abbandonare". Sostenendo dunque la tesi dell’amico di vecchia data di Liliana, Claudio Sterpin, la consulente sostiene che la donna stesse per abbandonare il marito Sebastiano Visintin, con il quale il rapporto si era logorato, quando è scomparsa da casa. Ed è in questo contesto che secondo la donna andrebbe cercata la verità. “Lilly non aveva voglia di morire, anzi stava per andare verso una nuova stagione di vita. Ed è in mezzo a questi due fuochi che è custodito il grimaldello che aprirà le stanze della verità" sostiene Marano, parlando di una liliana Resinovich vittima di un "soffocamento" da "oppressione coniugale". "Auguri, amabile Lilly. Con la promessa che mai ci fermeremo finché colui, o coloro che ‘ti hanno suicidata', non avranno un nome" ha aggiunto la donna.
Un suicidio definito impossibile anche dallo stesso marito Sebastiano Visintin secondo il quale inoltre è improbabile che la moglie avesse appuntamento con qualcuno. Nessun biglietto d'addio è stato trovato in casa. Visintin ha detto di aver controllato in tutte le stanze e di non aver mai rinvenuto uno scritto della moglie che lasciasse ipotizzare un gesto estremo così come nessun dialogo lo aveva portato a sospettare la cosa. Intanto nel giorno del giorno del compleanno di Liliana Resinovich l’uomo è andato a salutarla al cimitero portando i fiori sulla sua tomba.