Liliana Resinovich e la botola nascosta a casa dell’amico Claudio Sterpin: l’ultima rivelazione in tv
Sono passati tre anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich ma ancora oggi il giallo di Trieste è spesso protagonista delle varie trasmissioni tv dedicate alla cronaca, trasmissioni che talvolta restituiscono elementi nuovi in qualche modo legati alla 63enne trovata morta in circostanze misteriose poche settimane dopo la scomparsa dalla casa in cui viveva col marito.
Una delle ultime rivelazioni in tv l’ha fatta Claudio Sterpin, presunto amante di Lilli, che ha portato le telecamere di Ore14 in casa sua. E ha mostrato una tavernetta nascosta nell’abitazione, un luogo angusto cui si accede da una botola.
Secondo Claudio Sterpin, Liliana conosceva questa tavernetta nascosta in casa. “Ho rimodernato la casa dove vivo e che ha costruito mio padre e ho ricavato alcuni spazi nuovi nelle fondamenta. Non sono segreti, chi frequentava questa casa li conosceva. Ho creato una tavernetta dove tengo bottiglie e le figure in legno ad altezza umana per un presepe, poi ho un sottoscala e la taverna ha un'ulteriore cantinetta. Liliana conosceva questa casa dove si sarebbe dovuta trasferire, sapeva di questi spazi e ci è entrata ma da viva. Non ricordo se la polizia è entrata qui dentro, l'entrata è disagevole e i loro controlli sono stati fatti velocemente”, ha detto l’uomo in trasmissione.
Nel chiedere a Sterpin di questo nascondiglio e nel ripercorrere le tappe del giallo di Trieste Milo Infante ha ricordato come il consulente tecnico Salvatore Spitaleri aveva analizzato la scarpa della donna: attaccata alla suola c'era una sorta di resina, non tracce di terra o fango, e questo sembra suggerire che Liliana Resinovich sarebbe stata uccisa, poi nascosta e infine portata nel luogo dove è stata ritrovata settimane dopo la scomparsa, il boschetto dell’ex ospedale pediatrico.
Il conduttore ha spiegato anche che la notizia della tavernetta nascosta è arrivata alla trasmissione da una persona che frequenta la casa di Sterpin da anni: Milo Infante ha chiesto conferma a Sterpin in diretta dopo averne parlato con il suo avvocato.
Tra gli altri elementi emersi negli ultimi giorni c’è anche una intercettazione ambientale registrata all’interno dell’auto dell’altro protagonista (mai indagato, lo ricordiamo) di questa storia, il marito di Liliana Sebastiano Visintin. A sostenere l’importanza di questo elemento Nicodemo Gentile, l’avvocato di Sergio Resinovich. Visintin parlava con un'altra persona dell'utilizzo di un cordino: sarebbe quello trovato stretto intorno al collo della 63enne.