Liliana Resinovich, attesa per decisione su archiviazione, fratello: “Verità e giustizia per Lilly”
Verità e giustizia per Lilly. Così Sergio Resinovich ha annunciato la presenza di familiari, amici e conoscenti davanti al Tribunale di Trieste il prossimo 5 giugno, giorno in cui il giudice per le indagini preliminari è chiamato a decidere sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura in merito alle indagini sulla morte della sorella Liliana.
“Familiari, amici e conoscenti saranno presenti davanti al Tribunale alle ore 8.30 per portare con la loro silenziosa testimonianza la volontà e il desiderio che venga resa verità e giustizia per Lilly”, si legge nel post condiviso su Facebook dal fratello Sergio (assistito dall’avvocato Nicodemo Gentile), che si è opposto all'archiviazione così come la nipote Veronica (assistita dall’avvocato Federica Obizzi) e il marito Sebastiano (assistito dall’avvocato Paolo Bevilacqua).
Tutti e tre non ritengono plausibile la ricostruzione avanzata dalla Procura che vede suicida la 63enne Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio successivo nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. La donna, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe tolta la vita in un momento non ben preciso visto che ad oggi la data del decesso non è stata ancora chiarita. I famigliari però non credono a un gesto volontario ma sono certi che qualcuno le abbia fatto del male, e soprattutto vogliono che venga fatta luce sui tanti punti oscuri di una morte mai del tutto chiarita.
L'udienza del prossimo 5 giugno servirà a decidere se la morte della donna verrà archiviata come suicidio oppure se le indagini dovranno proseguire, come richiesto dai familiari della 63enne. Liliana Resinovich, 63 anni, era scomparsa dalla sua abitazione di Trieste il 14 dicembre 2021 e il suo cadavere era stato trovato nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni il 5 gennaio 2022.
Presentando la richiesta di archiviazione, la Procura aveva precisato che c'era "una sola ricostruzione: l'intenzionale allontanamento" della donna dalla sua abitazione e "l'intenzionale decisione di por fine alla propria vita". All'udienza del 5 giugno verranno prima sentite le parti e poi il gip decidera' se archiviare il caso o chiedere ulteriori indagini.