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La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich, sopralluoghi della polizia nel magazzino del marito Sebastiano Visintin

La polizia ha effettuato un sopralluogo in un magazzino di proprietà di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich scomparsa il 14 dicembre. Attesa l’autopsia sul cadavere ritrovato poco lontano dalla sua abitazione di Trieste.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Gli inquirenti stanno passando al setaccio le immagini di una quindicina di telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver ripreso il killer di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa il 14 dicembre a Trieste. Il corpo ritrovato qualche giorno fa in una deviazione del parco dell'ex ospedale psichiatrico potrebbe essere proprio il suo. Per ulteriori conferme bisogna aspettare l'autopsia, anche se sul corpo è già stata eseguita una Tac. Nel frattempo le forze dell'ordine di Trieste hanno compiuto alcune verifiche in un magazzino di proprietà di Sebastiano Visintin, marito della donna. Proprio lui ha reso pubblico questo dettaglio, rivelandolo al quotidiano "Il Piccolo". Gli inquirenti, invece, cercano di mantenere estremo riserbo. Si lavora per estrapolare la verità dalle parole del marito della donna, che secondo gli investigatori avrebbe fornito versioni contrastanti sull'accaduto. In un primo momento ha infatti detto che alcune telecamere di sorveglianza avevano immortalato sua moglie mentre si recava alla stazione degli autobus la mattina del 14 dicembre. Questo però, secondo accertamenti, non sarebbe mai avvenuto.

In un secondo momento, Visintin ha dichiarato che la moglie Liliana si sarebbe allontanata a piedi. Secondo quanto raccontato, la donna sarebbe uscita in un suo momento di assenza. Anche qui i dettagli forniti restano discordanti: in un primo momento aveva detto di essere andato a testare una nuova fotocamera GoPro in bicicletta mentre in una seconda versione ha asserito di aver prima consegnato alcuni coltelli ad alcuni supermercati e pescherie, attività che svolge da pensionato. Nel frattempo si aspetta la giornata di lunedì per dare il via agli accertamenti autoptici sul corpo ritrovato nei pressi dell'ex ospedale psichiatrico. Prima ancora di ottenere eventuali conferme sull'identità di quel corpo, si cerca di rispondere a una serie di domande lasciate in bianco. Dove stava andando Liliana? Qualcuno l'ha fatta salire in auto? E ancora, è stata uccisa proprio nel parco dell'ex ospedale psichiatrico o è stata portata lì in un secondo momento? Secondo gli investigatori, il corpo è conservato troppo bene: all'aria aperta avrebbe dovuto essere in stato di decomposizione almeno parziale.

I moventi di un ipotetico omicidio potrebbero oscillare tra l'economico e il sentimentale. I due personaggi sotto la lente di ingrandimento delle indagini sono Visintin e Sterpin, l'amico di Liliana ed ex fidanzato di molti anni prima. La scelta non ancora definitiva che la donna aveva detto di voler fare sul suo matrimonio potrebbe essere alla base del delitto. Nel caso in cui, invece, il tutto sia avvenuto per motivi economici, a rappresentare il movente potrebbe essere il contratto di locazione dell'appartamento dove Resinovich viveva con il compagno. La casa è infatti intestata a lei, così come le utenze domestiche e l'assicurazione.

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