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Covid 19

Liguria, il 18 maggio riaprono anche gli chalet sulle spiagge

In Liguria da lunedì prossimo, 18 maggio, oltre a bar, ristoranti e parrucchieri si potrà tornare in spiaggia. Ad annunciarlo il governatore Giovanni Tori: “Proveremo a riaprire il prima possibile. Sono all’aria aperta, c’è spazio. Ci sono infiniti locali che mi danno più preoccupazione degli stabilimenti balneari”.
A cura di Davide Falcioni
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Anche in Liguria è scattato il countdown: da lunedì prossimo, 18 maggio, oltre a bar, ristoranti e parrucchieri si potrà tornare in spiaggia. Ad annunciarlo il governatore Giovanni Tori: "Proveremo a riaprire il prima possibile. Sono all'aria aperta, c'è spazio. Ci sono infiniti locali che mi danno più preoccupazione degli stabilimenti balneari dal punto di vista delle regole, della distanza, della ventilazione". Insomma, anche gli chalet torneranno ad alzare le saracinesche in vista di una stagione che si annuncia comunque come la più difficile degli ultimi decenni: difficilmente arriveranno turisti stranieri e nuovi lockdown sono sempre in agguato. "Partiremo al più presto con le prove generali, ma poi la stagione turistica vera e propria potrà ricominciare quando si sarà normalizzato il traffico tra regioni", ha aggiunto Toti, spiegando che nei prossimi giorni sono attese le linee guida dell'Inail anche se già ora dei criteri ci sono: "Un corpus normativo sul covid esiste già, non è che siamo all'anno zero". Il distanziamento sarà obbligatorio, così come la mascherina al chiuso e l'impiego di igienizzanti e guanti.

Insomma, gli chalet da lunedì potranno tornare a lavorare anche se l'enigma maggiore è quello sulla clientela. In quanti riusciranno a vincere la paura dei contagi? E poi, in quanti avranno voglia di fare qualche giorno i vacanza con la crisi economica che già si sta facendo sentore. I dati non mentono: "La produzione industriale è crollata del 30% – ha spiegato Toti -. Turismo e commercio avranno andamenti simili e anche peggiori". "Ora è il momento della responsabilità, della prudenza ma anche del coraggio delle nostre scelte". In questo quadro i gestori degli stabilimenti balneari chiedono chiarezza sull'applicazione della norma che prolunga al 2033 le concessioni. "Bisognerebbe che ci dicessero che avremo continuità: buona parte delle concessioni scade nel 2020. Sarebbe sufficiente che tutte le amministrazioni dicano che applicano la norma che le estende", ha spiegato Enrico Schiappapietra, presidente ligure del Sindacato italiano balneari Confcommercio.

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