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Liguria, carico di 20000 kg di mandorle sequestrato: “Estesa infestazione di parassiti e muffe”

Secondo le autorità, nel carico di mandorle era presente una “contaminazione di funghi suscettibile di provocare danni per la salute”. La società importatrice Alfrus si difende così: “Le mandorle avrebbero subito prima dei trattamenti per essere disponibili al consumo”.
A cura di Matteo Pelliccia
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Nel porto di Vado Ligure, cittadina in provincia di Savona, Liguria, un carico di ben 20.000 chilogrammi di mandorle californiane provenienti dagli Stati Uniti ha attirato l'attenzione degli ispettori e delle autorità doganali italiane. Ciò che è emerso ha scosso il mondo dell'industria alimentare locale.

Gli ispettori, con il sostegno dei laboratori dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, hanno rilevato "alterazioni compatibili con una estesa infestazione da parassiti e muffe, suscettibili di determinare un possibile danno per la salute".

La società importatrice, Alfrus di Bari, con sede anche a Udine, controllata dal gigante statunitense Pomona Farming, sostiene che il carico di mandorle rientrava nella categoria di "Serious Defects" (difetti gravi), ossia con un massimo del 5% di parti marce, rancidità, danni da insetti o muffe, che possono essere commercializzate tra operatori del settore alimentare.

Inoltre, l'azienda ha affermato che tali mandorle non sarebbero state destinate ai consumatori finali ma avrebbero subito prima dei trattamenti industriali, compresi "fumigazioni, lavaggi ad alte temperature e pelatura" che le avrebbero rese successivamente sicure per il consumo.

Tuttavia, l'indagine ha sollevato due questioni fondamentali. In primo luogo, la documentazione che accompagnava il carico dichiarava erroneamente che il prodotto era destinato al "consumo umano", senza menzionare l'opzione "further process" (ulteriore processo), che avrebbe indicato il trattamento necessario.

In secondo luogo, il livello di deterioramento delle mandorle superava i limiti massimi stabiliti di contaminazione, pertanto l'etichettatura posta sul carico sequestrato non era veritiero.

La sentenza emessa dai giudici del Tar ha respinto il ricorso di Alfrus, sostenendo le tesi dell'Avvocatura di Stato che rappresentava il Ministero della salute e le dogane. Il carico di mandorle perciò è stato bloccato e non potrà essere immesso sul mercato.

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