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Lidl richiama riso Carnaroli per cadmio oltre il limite: non è idoneo al consumo

La stessa azienda che ha disposto il richiamo di un lotto di riso Carnaroli avverte che il prodotto non è idoneo al consumo per la rilevata la presenza di cadmio oltre il limite consentito.
A cura di Antonio Palma
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Un nuovo avviso di allerta alimentare è stato lanciato dal Ministero della salute per un possibile rischio chimico per i consumatori. L'avviso annuncia l'immediato richiamo dagli scaffali dei supermercati di un lotto di riso Carnaroli per presenza di Cadmio oltre il limite di legge consentito. Il prodotto interessato dal ritiro è il riso Carnaroli prodotto e venduto a marchio Carosio dalla catena di discount Lidl nei suoi negozi.

Come recita l'avviso di richiamo, datato 29 settembre e pubblicato nei giorni scorsi sul sito del ministero della Salute dedicato alle allerte alimentari e ai richiami da parte degli operatori, il ritiro del riso è stato disposto a seguito della rilevazione di una presenza di cadmio oltre il limite consentito per legge

Il prodotto in questione è venduto da Lidl in confezioni da un chilogrammo ciascuna. Il lotto interessato dal richiamo è quello con il termine minimo di conservazione fissato all'11 febbraio 2025 (Codice a barre del prodotto: 20505318).

Il riso Carnaroli richiamato dai supermercati è stato prodotto per Lidl Italia Srl dall’azienda Curti Srl nel proprio stabilimento di Valle Lomellina, in provincia di Pavia. La stessa azienda, che ne ha disposto il richiamo in via precauzionale, avverte che il prodotto non è idoneo al consumo. Per questo si invitano i consumatori che avessero già acquistato una delle confezioni con il lotto sopra indicato a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso.

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Il cadmio e i rischi per l'uomo

Il cadmio è un metallo pesante che, presente nell’aria, nell’acqua e nel suolo, può accumularsi nelle piante e negli animali, e quindi anche negli alimenti. Deriva sia da fonti naturali come le emissioni vulcaniche o l’erosione delle rocce, sia da attività industriali e agricole. Nell’uomo presenta un certo grado di tossicità, soprattutto per i reni, ma può essere dannoso anche per le ossa perché ne può provocare la demineralizzazione. Come segnala l’Istituto superiore di sanità, le principali fonti di esposizione al cadmio per l’uomo sono proprio alimenti come i cereali, le verdure, le noci, legumi e le patate. Per questo la dose settimanale di cadmio ammissibile negli alimenti non deve superare i 2,5 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo: lo ha stabilito il gruppo di esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

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