Licio Gelli, prescritti i reati fiscali: disposto il dissequestro di Villa Wanda
Licio Gelli, il Venerabile ex maestro della Loggia P2, torna in possesso della sua abitazione, Villa Wanda. La prima udienza del processo per reati fiscali per diversi milioni di euro nei confronti del potentissimo capo della loggia massonica segreta si è conclusa ieri ad Arezzo con la prescrizione e la decadenza del sequestro della villa da 32 vani e degli 11.000 metri quadrati di giardino che tornano nella disponibilità della famiglia. Ai Gelli – oltre Licio, i figli Raffaello e Maurizio, la compagna Gabriella Vasile e il nipote Alessandro – era stata contestata un'evasione per parecchi milioni, circa 17: il caso è quella che portò al sequestro di Villa Wanda, ad Arezzo, il 10 ottobre 2013 da parte della guardia di finanza che si presentò all'alba sul colle di Santa Maria.
La storia risale al 1998: l'Agenzia delle entrate di Arezzo era entrata in possesso di un testamento olografo di Licio Gelli dal quale emergevano notevolissime disponibilità patrimoniali in territorio estero e alcuni documenti che dimostravano spese elevatissime per il sostentamento dei tre figli, Raffaello, Maria Rosa e Maurizio, cifre ben superiori ai redditi dichiarati. Ci furono una serie di accertamenti fiscali. Le cifre degli omessi pagamenti? Le commissioni tributarie le hanno quantificati in cartelle esattoriali nei confronti di Licio Gelli per 8,8 milioni di euro, del figlio Maurizio per 7,2 milioni, della figlia Maria Rosa per 1,1 milioni e del nipote Raffaello per 500 mila euro, come ricorda il Corriere della Sera. E sempre nel 1998 furono trovati, probabilmente con la stessa origine investigativa, i 160 chili d'oro in lingotti nascosti nel parco della villa. Ma oggi il tribunale ha accolto l'eccezione sollevata dagli avvocati degli imputati circa il periodo temporale troppo esteso e ha dichiarato l'avvenuta prescrizione dei reati con restituzione della villa alla famiglia.
