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Licenziato, si incatena davanti alla sala Bingo che dirigeva

Vincenzo Famà, 47 anni, è stato licenziato in tronco dalla sala Bingo che dirigeva, a Mestre.
A cura di D. F.
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Nessun preavviso, nessun richiamo o avvertimento. Vincenzo Famà, 47 anni, è stato licenziato in tronco venerdì pomeriggio: era direttore della sala Bingo di via Pepe di Mestre e da domenica, giorno di Pasqua, si è incatenato davanti all'ingresso dell'edificio dove lavorava, ed è lì che quotidianamente da tre giorni gli stanno portando solidarietà dipendenti e clienti che l'avevano conosciuto. L'uomo ha raccontato a La Nuova Venezia: "Sono nell’ambiente delle sale Bingo da 16 anni, qui a Mestre in tempi diversi ho lavorato complessivamente sei anni. Venerdì sera il manager che si occupa delle sale Bingo del nostro circuito per conto della società spagnola che ne è diventata proprietaria, mi ha consegnato la lettera di licenziamento", ha raccontato Famà. "Nella lettera c’è scritto che in vista di una riorganizzazione della sala Bingo non c’è più posto per me. Mi ha fatto capire che costo troppo e che quindi il mio ruolo di direttore e capo sala verrà svolto da un consulente esterno spagnolo che a quanto mi risulta costa molto di più di me. Io ritengo che si tratti di un licenziamento illegale che non è motivato. Per protesta da domenica mi sono incatenato qui davanti e continuerò la protesta fino a quando tutti devono sapere di questa ingiustizia. Naturalmente impugnerò il licenziamento davanti al giudice del lavoro".

Il licenziamento dell'uomo, e la sua decisione di incatenarsi davanti al Bingo, ha incontrato il supporto di lavoratori della sala così come dei comuni cittadini che la frequentavano: in molti hanno portato parole di solidarietà e conforto, altri hanno portato anche generi di prima necessità e qualcuno ha proposto di organizzare una proposta più plateale, entrando in sala con fischietti e cartelli: "Ho due figli e una moglie da mantenere. A 47 anni non è facile trovare un lavoro. Non ci sono stati problemi per dire che il licenziamento è legittimo e nemmeno possono dire che non sono capace: da quando sono arrivato, la sala ha guadagnato oltre 360mila euro in un anno".

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