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Licenziato il “prof fantasma”: dopo 300 giorni di assenza e si era lamentato di non essere stato pagato

Il docente non avrebbe mai trasferito la sua residenza nel trevigiano, giustificandosi con difficoltà logistiche e di ambientamento. Per questo aveva accumulato ben 300 giorni di assenza dal lavoro.
A cura di Davide Falcioni
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È diventata definitiva la decisione di licenziare il docente che, dal 2022, aveva accumulato più di 300 giorni di assenza. Il provvedimento, avviato nel settembre 2024, si è concluso nei giorni scorsi. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la dirigente scolastica dell'istituto ha seguito scrupolosamente tutte le procedure necessarie, in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale di Treviso e quello regionale, per gestire una situazione che si trascinava da tempo e che era diventata insostenibile.

Un caso iniziato nel 2022

Il professore, dopo aver vinto il concorso, aveva ottenuto un anno di aspettativa retribuita per l’anno scolastico 2022/2023. Tornato in servizio a settembre 2023, ha collezionato una lunga serie di assenze fino ad interrompere completamente la sua presenza in classe dai primi di aprile 2024. Secondo la dirigente scolastica, da settembre 2024 l’insegnante non percepiva più alcuno stipendio.

Paradossalmente, lo stesso docente si sarebbe lamentato della mancata retribuzione. “A febbraio è venuto a dirmi che non veniva più pagato”, ha raccontato la preside, sottolineando l’assurdità della situazione.

L’iter del licenziamento

Per porre fine alla vicenda, la dirigente ha seguito un percorso rigoroso: inizialmente ha inviato una diffida formale, intimando al professore di riprendere servizio. Al suo mancato rientro, è stato avviato il procedimento di licenziamento. L’iter si è concluso con l’invio della comunicazione ufficiale nel novembre 2024, prevedendo i canonici quattro mesi di preavviso, ora scaduti.

Secondo le informazioni emerse, il docente, residente tra Campania e Lazio, non avrebbe mai trasferito la sua residenza nel trevigiano, giustificandosi con difficoltà logistiche e di ambientamento. Motivazioni ritenute insufficienti dalla dirigente scolastica, che ha portato avanti il provvedimento fino alla definitiva risoluzione del contratto.

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