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“Licenziate perché lamentano mancanza di mascherine in ospedale” la denuncia dei sindacati a Livorno

Alcune lavoratrici di una ditta esterna sarebbero state licenziate solo perché lamentavano la mancanza di guanti e mascherine durante il loro lavoro in ospedale a Livorno, lo denunciano le dirette interessate e i rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base. La cooperativa avrebbe “utilizzato come pretesto una riunione sindacale che, a loro dire, si è svolta 15 giorni fa mentre le lavoratrici risultavano in malattia” spiegano i rappresentati dei lavoratori.
A cura di Antonio Palma
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Lavoratrici di una ditta esterna sarebbero state licenziate solo perché lamentavano la mancanza di guanti e mascherine durante il loro lavoro in ospedale durante l'emergenza coronavirus, è quanto denuncia la sezione livornese dell'Unione Sindacale di Base denunciando il sistema degli appalti esterni presso l'ospedale di Livorno. "Questa mattina sono arrivate le lettere di licenziamento per due lavoratrici della cooperativa che si occupa delle pulizie dell'ospedale di Livorno in appalto. Proprio le due lavoratrici, nella giornata di ieri, si erano rifiutate di prendere servizio perché ancora una volta la cooperativa non gli aveva fornito i dispositivi di sicurezza certificati per poter svolgere il lavoro di sanificazione delle sale all'interno dell'ospedale" denuncia l'Usb in una nota.

Secondo il sindacato di base, la Società Cooperativa avrebbe "utilizzato come pretesto una riunione sindacale che, a loro dire, si è svolta 15 giorni fa mentre le lavoratrici risultavano in malattia" ma "al di là delle motivazioni è assolutamente evidente il tentativo di ritorsione nei loro confronti dopo che avevano osato denunciare le problematiche" sulla mancanza dei dispositivi di protezione personale. "La nostra azienda è priva di dispositivi di sicurezza. Dopo la nostra segnalazione ci hanno risposto di andarle a cercare nei reparti dove non ne hanno neanche per loro" ha raccontato una dipendente, aggiungendo: "Quando ieri si sono presentate al lavoro e non essendoci i dispositivi, le colleghe si sono giustamente rifiutate di lavorare. Stamani dall’ufficio sono arrivati i primi messaggi con su scritto di non montare in servizio e dopodiché la prima lettera di licenziamento"

"Questi licenziamenti non possono e non devono essere accettati. Meno che mai in una struttura pubblica come il nostro ospedale. Doveva essere proprio la ASL ad intervenire immediatamente per verificare quanto denunciato a tutela delle stesse lavoratrici ma anche dell'utenza" aggiungono i rappresentanti dei lavoratori, assicurando che si son già rivolti già rivolti a Sindaco e Assessori "affinché intervengano per bloccare immediatamente questi licenziamenti e garantire il reintegro delle lavoratrici".

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