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Emergenza lavoro

“Licenziata, ho perso casa: pensate a chi non ha niente prima di togliere il reddito di cittadinanza”

Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di una donna di 59 anni che parla delle sue difficoltà nel trovare lavoro al Sud e dell’aiuto ottenuto dal reddito di cittadinanza: “Da anni sono senza lavoro ma non perché voglio stare sul divano”.
A cura di Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una donna di 59 anni che vive nel Sud-Italia e che, come tanti altri nostri lettori, ci ha scritto per "difendere" il reddito di cittadinanza, sostegno che le ha permesso di andare avanti in un momento molto difficile.

"Da anni sono senza lavoro ma non perché voglio stare sul divano – ci scrive -. Qui al Sud il lavoro proprio non si trova".

La lettera a Fanpage.it

Ho 59 anni e sono una percettrice di reddito di cittadinanza. Da anni sono senza lavoro ma non perché voglio stare sul divano.

Qui al Sud il lavoro proprio non si trova: sono ragioniera, ho lavorato nel campo della ristorazione, avevo un contratto ma poi mi hanno licenziata.

Ho trovato poi dei lavori stagionali: per tre mesi avevo uno stipendio da 1400 euro però lavoravo dalle dieci di mattina e arrivavo a casa alle due di notte. Mi facevano fare di tutto: cameriera, aiuto cuoco, lavapiatti. Questo nei mesi estivi, poi di inverno non trovavo lavoro.

Sono disposta anche a trasferirmi al Nord, mando curriculum ovunque. Sono sposata, mio marito ha dovuto chiudere due aziende, mi hanno tolto anche la casa acquistata dopo anni di sacrifici.

Alle banche non importa se puoi mangiare o meno, se sbagli a mettere una firma ti tolgono tutto. Devo solo ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre aiutata perché poi alla fine parenti e amici quando non hai più niente scappano.

Devo ringraziare chi mi ha dato il reddito di cittadinanza e vorrei fare capire all’attuale governo che prima di parlare di toglierlo di vedere bene perché uno lo percepisce.

Io posso solo dire che sono stata fortunata ad aver ottenuto il reddito di cittadinanza un po' prima che arrivasse il Covid: ho visto gente che lavorava in ristoranti, bar e negozi – forse in nero o a giornata – rimanere senza niente.

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