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Licata, in manette Gaetano Aronica, il consigliere comunale leghista che ha sparato all’ex socio

È finito ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio l’imprenditore di Licata (Agrigento), consigliere comunale della Lega – che durante una lite, mercoledì sera, ha sparato e ferito il socio in affari con cui lavora nel settore delle onoranze funebri. In un primo momento l’uomo era stato soltanto indagato in stato di libertà. Si indaga anche su un precedente danneggiamento.
A cura di Giorgio Scura
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LICATA – Sono scattate le manette, ed è finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, Gaetano Aronica, 48 anni, consigliere comunale di Licata, eletto con la lista "Lega noi con Salvini". Mercoledì sera, l'uomo ha sparato quattro colpi di pistola contro un suo ex socio in affari 71enne, ferendolo al braccio sinistro. In un primo momento l'uomo, consigliere comunale in carica, era stato soltanto indagato in stato di libertà. Secondo quanto confessato dallo stesso Aronica in caserma, avrebbe sparato all'anziano perché: "Mi aveva provocato, vantandosi di essere riuscito a sottrarmi pure un magazzino, ma non volevo ucciderlo".  La procura diretta da Luigi Patronaggio ha chiesto e ottenuto il suo arresto perché "ove non adeguatamente contenuto – ha scritto il gip di Agrigento Stefano Zammuto nell'ordinanza di custodia cautelare – c'è il concreto e attuale pericolo che commetta altri reati della stessa specie". L'uomo è accusato di tentato omicidio, porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione.

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I due ex soci, da circa un anno e mezzo, avrebbero avuto forti contrasti per la spartizione delle quote societarie dell'attività di onoranze funebri. L'ennesima lite è scoppiata mercoledì sera. Aronica si sarebbe presentato davanti la casa dell'ex socio che era a bordo della sua Fiat Panda e gli ha sparato 4 colpi, di cui solo uno è andato a segno ad un braccio. Al ferito, i medici del "San Giacomo d'Altopasso" di Licata hanno diagnosticato una prognosi di 20 giorni, salvo complicazioni.

L'inchiesta della Procura di Agrigento continua.I carabinieri stanno cercando, infatti, di accertare se la pistola utilizzata per il danneggiamento della vetrata dell'onoranze funebri (avvenuto nella notte fra domenica e lunedì 19) possa o meno corrispondere con la rivoltella calibro 22 sequestrata nelle ultime ore dopo che lo stesso consigliere comunale l'ha fatta ritrovare.

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