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Liberalizzare la cannabis, la proposta di Veronesi che fa discutere

Dopo la decisione della Consulta sulla legge Fini-Giovanardi a riaprire il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere è stato Umberto Veronesi. È arrivato il momento, a suo dire, di ammettere che proibire non serve a ridurre il consumo.
A cura di S. P.
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Per Umberto Veronesi è arrivato il momento di superare le barriere ideologiche e ammettere che proibire non serve a ridurre il consumo delle droghe leggere. La sua posizione, spiegata attraverso il quotidiano Repubblica, è dunque quella di riaprire il dibattito sulla liberalizzazione della cannabis. Una proposta che arriva a pochi giorni dalla decisione della Consulta, che lo scorso 12 febbraio ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi. Ma quello di Veronesi è un appello che divide il Paese: se da una parte ci sono, infatti, i supporter della legalizzazione della cannabis, dall’altra ci sono coloro che sono convinti della necessità dei divieti per contrastare il consumo e la malavita. Pro legalizzazione è, ad esempio, Luigi Manconi del Pd, presidente della commissione diritti umani al Senato. Manconi ha però sottolineato la differenza tra la liberalizzazione e legalizzazione: “Non è una disputa linguistica – ha precisato il senatore – sostengo infatti che il regime oggi vigente in Italia sia proprio la liberalizzazione. Chiunque, a qualunque ora e in qualunque città può acquistare qualunque droga nell'estesa rete di esercizi commerciali illegali, cioè gli spacciatori. All'opposto, vorrei un regime di legalizzazione uguale a quello a cui sono sottoposte sostanze oggi legali e il cui abuso produce più danni di quanti produca l'abuso dei derivati della cannabis. Dunque sì alla produzione e commercializzazione a carico dello Stato, con adeguata tassazione, limiti e vincoli”.

Favorevoli e contrari alla legalizzazione – Tra i tanti, anche per Mario Staderini dei Radicali Italiani con la legalizzazione sarebbe lo Stato e non la criminalità organizzata a dettare le regole. Dall’altra parte, contrario alla legalizzazione delle droghe leggere, c’è il senatore Ncd Carlo Giovanardi secondo il quale anche il magistrato Borsellino spiegava ai ragazzi che la liberalizzazione o la legalizzazione della droga sarebbe stato il più grande regalo fatto alla criminalità organizzata. E non è solo la politica a discutere sul tema: netta, ad esempio, la posizione della presidente del Gruppo tossicologi forensi italiani secondo cui la cannabis è tutt’altro che una droga leggera.

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