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L’Europa butterà 55 milioni di dosi di vaccino, ma in Africa solo l’11% è immunizzato

Secondo la denuncia di Oxfam ed Emergency i Paesi dell’Unione europea dovranno smaltire ben 25 milioni di dosi in più di quante ne sono state donate dall’inizio dell’anno all’Africa.
A cura di Giacomo Andreoli
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Entro fine febbraio l'Unione europea butterà 55 milioni di dosi di vaccini anti-Covid in scadenza, ma dall'inizio dell'anno ne ha donate all'Africa appena 30 milioni. Proprio in Africa solo l'11% della popolazione ha ricevuto le prime due dosi e dal 1° gennaio.

A denunciarlo, sulla falsa riga di quanto fatto lo scorso settembre dalla campagna europea No Profit on Pandemic, sono le ong Oxfam ed Emergency. Questo alla vigilia del summit tra i leader dell’Unione europea e dell’Unione africana, in programma a Bruxelles domani e dopodomani, 17 e 18 febbraio. Le associazioni mettono in evidenza che il Vecchio Continente è il maggior esportatore di vaccini al mondo, ma «ha dato la priorità alla vendita di dosi prodotte in Europa ai Paesi ricchi, in grado di pagare prezzi esorbitanti facendo prevalere unicamente la logica del profitto delle case farmaceutiche».

Dati alla mano le ong confermano che solo l'8% dei farmaci è stato esportato nel continente africano. Nel frattempo nei Paesi dell'Ue il numero di cittadini che ha già fatto la dose booster supera di più di un terzo quello delle persone che in Africa ha avuto due dosi. Biontech, l'azienda tedesca partner di Pfizer, ha poi garantito solo l’1% del suo export nei confronti dei Paesi africani e ha recentemente annunciato l’intenzione di produrre 50 milioni di dosi in Africa, una cifra inferiore alla sua produzione mensile in Germania.

Risultati modesti, quindi, sono stati ottenuti sul fronte dell'iniziativa Covax dell'Onu per garantire i vaccini ai Paesi in via di sviluppo. L'Unione europea ha sostenuto l'operazione con 3 miliardi di euro, ma finora sono state consegnate solo 1,18 miliardi di dosi a fronte delle 2 miliardi che ci si era impegnati ad inviare entro la fine del 2021.

Oxfam ed Emergency: "Ora togliere i brevetti sui vaccini"

Oxfam ed Emergency continuano a chiedere l'eliminazione dei brevetti sui vaccini. «Fino ad oggi – hanno spiegato Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente di Emergency- è l’Unione europea, sotto la spinta della Germania, ad opporsi con maggiore forza alla proposta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini Covid, avanzata da India e Sud Africa all’Organizzazione Mondiale del Commercio con il sostegno dell’Unione africana e di oltre 100 paesi. Un passo che, se accompagnato dalla condivisione di tecnologie e know-how, consentirebbe la libera produzione di vaccini, test e cure, bloccando lo sviluppo di nuove varianti del virus».

Non sono positive, poi, le sensazioni delle due associazioni sul summit Europa-Africa. In una nota spiegano infatti che la spaccatura tra i leader del Vecchio Continente e quelli africani difficilmente si ricomporrà. Responsabile di questo stallo sarebbe innanzitutto il presidente francese Emmanuel Macron, che «ha annunciato il suo sostegno alla proposta di sospensione dei brevetti sui vaccini, ma da allora ha fatto molto poco per portare gli altri Paesi dell’Unione su questa posizione». Nel frattempo l'Italia e il governo Draghi sarebbero stato «assenti da questo dibattito, schiacciandosi sulle posizioni della Commissione europea e della Germania, sebbene il Parlamento si sia più volte espresso in senso opposto».

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