Care ragazze, cari ragazzi,
vorrei sbaciucchiarvi tutti. Siete dei fighi pazzeschi. Siete così strapasseri che se aveste un tramonto accanto io sarei indeciso su chi guardare.
Care ragazze, cari ragazzi,
voi siete l'alba. Se c'è una speranza ha il vostro nome, mica il nostro che scriviamo sui giornali, che quando siamo davvero bravi possiamo solo somigliarvi.
Il mondo non è di chi lavora in banca, dei quattro amici al bar, il mondo soprattutto non ha niente a che fare con chi pontifica sui social o inferte giudizi come fossero colpi di clava.
Il mondo siete voi, sospesi fra l'adolescenza e la porta dell'età adulta. Ma quelli maturi siete Voi.
Le più grandi scoperte sono state fatte prima dei venticinque anni, dopo i trenta, se sei bravo, impari come dare spazio. E' quello che provo a fare io scrivendo di voi, ed è quello che ha fatto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella premiandovi come "Alfieri della Repubblica" per la vostra capacità di essere "costruttori di comunità".
Il vostro non è un premio alla carriera che è stata, ma una carezza a quello che sarà. Sperando che somigli molto a un cammino e per niente a una carriera. Premiare voi è come fare la raccolta differenziata, significa scegliere cosa sottolineare nel libro della vita, che è poi quello che diceva Italo Calvino, no? "Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno. E farlo durare, e dargli spazio".
Care ragazze, cari ragazzi,
voi siete l'esempio perché non avete ceduto, non avete creduto a chi ha provato a riempirvi la testa di parole come "modello vincente", "soldi", "successo".
Voi avete preso a calci negli stinchi frasi come "sei troppo piccolo", "non ce la farai", "ma cosa lo fai a fare", "pensa per te", "fatti i fatti tuoi", "lascia perdere".
Voi avete dato dignità alla partecipazione, reso possibile il sogno di essere comunità. Non beneficienza ma diritti. Non carità ma costruzione di un'alternativa.
Care ragazze, cari ragazzi, voi non siete modelli, perché i modelli non sono umani – sono ritoccati con photoshop – e per uno che vince in mille non ce la fanno.
Voi siete esempio, non a cui inchinarsi ma a cui camminare a fianco. Siete la bussola dell'umanità.
Care ragazze, cari ragazzi,
Sottolineare le vostre azioni serve per cambiare le nostre, o quelle di altri vostri coetanei. Per questo è giusto usare l'evidenziatore per raccontare i vostri progetti.
Ecco qua i vostri nomi, dunque, uno di seguito all'altro, da tatuarsi sulla parte destra e sinistra del cuore:
Davide Indino, 16 anni. Promuove la diffusione dei libri e la lettura, perché ha voglia di vivere tante vite e di farle vivere anche agli altri.
Claudia Gallo, 18 anni. Ha organizzato un progetto per sensibilizzare sui DSA, i Disturbi specifici dell'apprendimento. Perché o si cresce tutti, o non cresce nessuno.
Rebecca Maria Abate, 10 anni. Ha aperto un canale di comunicazione con una sua compagna di classe, interpretando i suoi segnali e spiegandoli al resto della classe. Non ci era riuscito nessun adulto.
Luigi Pignoli, 13 anni. Durante il terremoto ha salvato alcuni familiari. Poi è diventato volontario della Croce Rossa Italiana.
Ginevra Costantini Negri, 17 anni. Pianista, tiene il ritmo della vita suonando il patrimonio pianistico italiano.
Jasmine Manbal, 16 anni. Campionessa di Judo e campionessa nello sconfiggere malattie, insegna anche a provarci sempre.
Marcos Alexandre Cappato De Araujo, 17 anni. Ha realizzato un cortometraggio sull'amicizia partendo dalla tetraparesi spastica, la sua.
Angelica Mililli, 14 anni. Cura il nonno, colpito da Alzheimer. Lei ha Disturbi specifici dell'apprendimento ma è studentessa brillante.
Roman Moryak, 13 anni. Campione di scacchi, di origine ucraina. E' simbolo di integrazione e dà scacco al razzismo.
Leonardo Cesaretti, 16 anni. Vittima di bullismo prima, si salva, poi continua il suo impegno traghettando fuori altri ancora.
Alberto Franceschini, 16 anni. Volontario in Italia e in Europa, costruisce pace.
Lucia Ferrante, 18 anni. Prende a calci negli stinchi la criminalità organizzando lavorando nei campi confiscati alla mafia, non smettendo mai di raccontare.
Tancredi Mazzei Paterni, 12 anni. Ha salvato un uomo che stava annegando. Lui, a 12 anni, ha salvato un uomo.
Chiara Bordi, 18 anni. Ha perso la gamba in un incidente sei anni fa, resta bellissima e arriva terza a Miss Italia.
Ariane Benedikter, 18 anni. E' ambasciatrice del clima e della natura.
Elena Piergentili, 13 anni. In sei, in due camere per il terremoto. Coccola e cresce sua sorellina con una grave disabilità e non smette mai di sorridere.
Andrea Ciarrocchi, 14 anni. Volontario della Croce Rossa ed esempio per tutti. Coinvolge i suoi amici in progetti contro il bullismo.
Giuseppe Bungaro, 18 anni. Ha progettato uno stent pericardico capace di ridurre i rischi post-operatori dei pazienti sottoposti ad angioplastica. E continua a studiare.
Nicolò Vallana, 18 anni Luca Fermi, 18 anni Edoardo Puce, 18 anni. Per aiutare un compagno di classe, appena uscito dal coma e costretto a indossare un busto rigido, hanno ideato e realizzato un busto ortopedico flessibile, altamente tecnologico.
Filippo Pasquazzo, 17 anni Samuele Ropelato, 17 anni Enrico Cescato, 17 anni. Hanno realizzato un'app (My Voices) per smartphone allo scopo di consentire a un loro compagno con disabilità comunicativa e relazionale di esprimersi e interagire con il resto della classe.
Manuel Pala, 17 anni. Ha girato il film "Cuori in guerra", i cui proventi saranno destinati al Fondo malattie renali nel bambino.
Celeste Montenovo, 18 anni. Volontaria nell’Unione ciechi di Ascoli Piceno. La sua tesina è dedicata ai non vedenti.
Jacopo Cavagna, 16 anni. Volontario Unicef, organizza eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi.
Alessandra Cortesia, 18 anni. Ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi giovanili di break dance, a Buenos Aires. Vittima di bullismo, riceveva lettere di minacce da chi scriveva peggio di lei. Costretta a portare gli zaini di tutti, ha poi messo in riga la vita a ritmo di danza.
Anna Balbi, 12 anni. Presta servizio presso la mensa per gli anziani e i poveri, servendo loro il pranzo.
Care ragazze, cari ragazzi,
Utopia non è l'irraggiungibile, è il cammino. Buona utopia a voi, e a tutti noi.