L’Etna passa ad allerta gialla, Protezione civile: “Rapida evoluzione verso attività più intensa”

Il vulcano Etna passa a livello di allerta giallo dopo le recenti eruzioni laviche. Secondo gli ultimi dati, persiste una “situazione di potenziate disequilibrio del vulcano”. L’innalzamento dell’allerta determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano.
A cura di Antonio Palma
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La Protezione civile ha disposto il passaggio di allerta per il vulcano Etna dal livello verde a giallo, invitando le strutture territoriali ad adottare le opportune misure previste. La decisione è arrivata nella serata di ieri dopo l’allerta per il vulcano Stromboli, durante la riunione con i Centri di Competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, in seguito all’attività sempre più frequente del vulcano.

Secondo quanto emerso dalle rilevazioni dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, infatti, l’Etna negli ultimi giorni ha fatto registrare un incremento del tremore e dell’attività stromboliana che è diventa sempre più frequente sui crateri sommitali, accompagnata da piccole emissioni laviche in area craterica. Secondo la Protezione civile, si tratta di segnali che fanno ipotizzare una rapida “evoluzione dei fenomeni verso un’attività più energetica”. In base a questi elementi è stato disposto per l’Etna il passaggio ad allerta gialla.

L’Etna da alcuni giorni sta registrando un'intensa attività stromboliana al cratere Voragine dove si sta costruendo rapidamente un nuovo cono di scorie cresciuto in pochi giorni di diverse decine di metri. Inoltre si è osservata una colata di lava che esce da una bocca effusiva sul lato orientale di questo nuovo cono e si riversa verso sud nell'adiacente cratere di Bocca Nuova, tuffandosi in uno dei pozzi presenti sul fondo di quest'ultimo cratere.

“Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano. Si invita, pertanto, la popolazione a tenersi informata e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalle autorità locali di protezione civile” recita l’avviso di allerta.

Come spiegano dal Dipartimento di protezione civile, il passaggio del livello di allerta è basato sulle segnalazioni e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo, Osservatorio Vesuviano e Sezione di Palermo) e il CNR-IREA.

“L’innalzamento dell’allerta determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Il Dipartimento della Protezione Civile condivide tali informazioni con la struttura di protezione civile della Regione Siciliana che, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale, allerta le strutture territoriali di protezione civile e adotta eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali” spiegano dalla Protezione civile.

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