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Letizia, uccisa dall’ex della figlia. La telefonata di lui dopo l’omicidio: “Ho visto tua madre con altri”

Continuano le indagini sull’omicidio della psicoterapeuta Letizia Girolami a Foiano della Chiana (Arezzo). L’ex compagno della figlia, che avrebbe confessato il delitto, avrebbe cercato di rassicurare la ragazza, che si trovava in Spagna, dicendo di aver visto la donna in compagnia di altre persone.
A cura di Ida Artiaco
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Letizia Girolami, la psicoterapeuta romana morta ad Arezzo
Letizia Girolami, la psicoterapeuta romana morta ad Arezzo

"Ho visto tua madre, è qui con altre persone". Sarebbero queste le parole pronunciate da Irfan Muhaned Rana, 37enne di origine pakistana, al telefono con la su ex fidanzata che chiedeva informazioni sulla madre, Letizia Girolami. Secondo gli inquirenti, i due si sarebbero sentiti dopo che l'uomo aveva già ucciso a bastonate la donna, psicoterapeuta 72enne di origine romana, sabato pomeriggio: è questo uno degli ultimi elementi che trapelano dalle indagini sull'omicidio consumatosi nei giorni scorsi in provincia di Arezzo, che lo stesso Irfan ha confessato di aver compiuto dopo essere stato fermato dai carabinieri.

Irfan aveva detto sabato di dover andare a Prato per lavoro, dove effettivamente si sarebbe recato, come dimostra il biglietto del treno che ha acquistato e dove è stato poi raggiunto dagli investigatori. Ma sarebbe successo dopo aver ucciso Letizia, probabilmente al culmine di una lite dietro l'antico casale della famiglia di lei, nelle campagne di Foiano della Chiana. Lui che in quella famiglia viveva ancora nonostante la fine della relazione con la figlia della vittima, ma con la quale le tensioni erano diventate sempre più grandi.

Letizia Girolami sabato era uscita da casa e non era più rientrata. A lanciare l'allarme è stato il marito, un pittore canadese suo coetaneo, non vedendola rincasare. Ha chiamato la figlia che si trovava in Spagna e che a sua volta ha avvisato i carabinieri. Poi, quest'ultima avrebbe sentito pure l'ex compagno, sempre al telefono, che l'avrebbe rassicurata quando ormai era troppo tardi.

Il 37enne avrebbe colpito la vittima con un bastone al viso, in particolare vicino a un occhio, raccolto per terra. Al momento queste dichiarazioni non hanno valore di prova, perché reso senza la presenza di un avvocato. Per cui dovrà ripeterle nell'udienza di convalida che si terrà forse già nelle prossime ore.

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