L’etichetta indica Parmigiano Reggiano, ma è Grana Padano: scatta il richiamo
Un errore di etichettatura è alla base dell'ultima allerta alimentare pubblicata sul sito del Ministero della Salute. Riguarda un lotto di Parmigiano Reggiano Dop 24 mesi, confezionato da Trentin Spa, perché “alcune confezioni etichettate come Parmigiano Reggiano potrebbero contenere Grana Padano che ha come ingrediente il lisozima, un conservante, derivante dall’uovo (allergene)”, come si evince nella scheda apposita.
Il prodotto in questione è venduto in porzioni sottovuoto da 800-900 grammi circa, con il numero di lotto P1843 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 01/04/2023. Il Parmigiano Reggiano richiamato è stato prodotto dall’azienda Trentin Spa, nello stabilimento di via Vittorio Foa 1 a Pegognaga, in provincia di Mantova (marchio di identificazione IT M2016 CE).
“Si precisa – si legge nella nota – che il Parmigiano Reggiano è facilmente distinguibile dal Grana Padano per i marchi del consorzio nello scalzo (la superficie laterale di una forma di formaggio, generalmente convessa, che in parole povere la “crosta” della forma, ndr) e per il film utilizzato per confezionare i prodotti in quanto quello per il Parmigiano Reggiano ha i due loghi del consorzio, il film del Grana Padano è completamente neutro senza loghi”.
A scopo puramente precauzionale, si raccomanda alle persone allergiche all’uovo di prestare particolare attenzione al Parmigiano Reggiano con le caratteristiche indicate. Chiaramente il consumo del prodotto non comporta rischi per le persone che non sono allergiche alle uova.