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Letame e abbandono: ciò che resta dell’ippodromo di Agnano

Un’ordinanza dell’Asl di Napoli obbliga a sgomberare le scuderie per il troppo letame. Ma il problema è ben più ampio. Tra i gli animali c’è anche un purosangue: è la figlia del celebre cavallo da corsa “Varenne”
A cura di Gaia Bozza
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Tutto abbandonato. I dipendenti, gli animali, le piste, l’immenso spazio di quello che era l’ippodromo di Agnano, a Napoli. Dopo la crisi della società che lo gestisce e la chiusura dell’impianto, ora anche lo sfratto intimato dal Comune di Napoli e un’ordinanza di sgombero delle scuderie per il troppo letame. Ma non si sa dove portare ben seicento cavalli, costretti ad ammalarsi in box fatiscenti.
I dipendenti non ricevono lo stipendio da otto mesi. Sono settantasette lavoratori full time, quarantanove part-time e poi ci sono driver, allenatori, proprietari di scuderie che si vedono costretti a vendere i cavalli e tagliare il personale. In ginocchio tutta l'area, che versa nel degrado e nell'incertezza. Tra i gli animali c'è anche un purosangue: è la figlia del celebre cavallo da corsa "Varenne".

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