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L’eredità degli Agnelli, l’accusa di John Elkann contro la madre: “Da 20 anni perseguita i suoi figli”

È “del tutto insussistente” la frode fiscale ipotizzata dalla Procura di Torino nel fascicolo d’inchiesta nato dall’esposto di Margherita Agnelli. Così i legali di John Elkann nell’ultimo comunicato: “La madre lo perseguita. L’unica sua colpa è di aver assistito la nonna”.
A cura di Biagio Chiariello
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"C'è una mamma che perseguita, da più di 20 anni, in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli, che non hanno altra responsabilità salvo quella di essere stati di essere stati gli unici ad aver assicurato alla nonna cura, assistenza e dedizione fino all'ultimo giorno".

È una pesante accusa quella che arriva dal team legale di John Elkann, costituito dagli avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re, a seguito dell'apertura del fascicolo d'inchiesta da parte della Procura di Torino su questioni legate all'eredità della famiglia. Inchiesta nata da un esposto di Margherita Agnelli, di cui John Elkann (amministratore delegato di Exor, la holding di famiglia) è il primogenito.

Margherita Agnelli ha altri cinque figli avuti dal secondo marito Serge de Palhen, ex manager della Fiat: Maria, Pietro, Anne, Sofia e Tatiana.

Le accuse di John Elkann

Il metodo e gli obiettivi della donna "sono sempre gli stessi: contesta tutto, arriva perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti pur di non riconoscere le volontà dei suoi genitori, che anzi sono stati i primi ad essere accusati di condotte penalmente, civilmente e moralmente illecite", specificano gli avvocati che difendono John Elkann.

"È quindi ovvio il dispiacere e il dolore personale per essere bersagli di accuse che hanno una simile provenienza" prosegue la nota. "Fino a questo momento – precisano poi i legali – tutte le iniziative di Margherita Agnelli non hanno avuto riconoscimento in alcuna sede giurisdizionale, sia essa penale o civile".

"L'esposto di cui non si conosce ancora l'esatto contenuto – scrivono gli avvocati di Elkann – è l'ultimo di una lunga serie di iniziative giudiziarie che Margherita Agnelli ha esercitato da ormai venti anni in Italia e all'estero. Tutte queste iniziative hanno lo scopo di disconoscere sia le chiare volontà dell'avv. Giovanni Agnelli prima e di Donna Marella Caracciolo dopo sia, addirittura, gli stessi accordi sottoscritti dalla medesima Margherita Agnelli con la madre Marella nel 2004, accordi che le hanno permesso di beneficiare di un ingente patrimonio a valere sull'eredità del padre".

"È utile sottolineare – proseguono i legali – che Margherita Agnelli, ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d'origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l'artefice principale".

La replica di Margherita Agnelli

"Siamo confidenti che gli accertamenti in corso facciano luce sui fatti per come si sono effettivamente svolti, non avendo Margherita Agnelli nulla da nascondere". Lo dichiara, Dario Trevisan, legale di Margherita Agnelli. "Le sue volontà sono quelle di assicurare un equo trattamento a tutti i propri figli, secondo le norme di legge. Che la tutela di tutti i propri figli possa trovare componimento solo nelle aule giudiziarie, non dipende dalla volontà di Margherita Agnelli. È un fatto incontrovertibile che, proprio nel giorno della morte di Marella Caracciolo, John Elkann, con i suoi due fratelli, abbia promosso un'azione giudiziaria in Svizzera contro la propria madre, prima ancora che fosse sollevata qualsiasi contestazione sull'eredità della nonna, non essendo, a quella data, neppure stato pubblicato alcun testamento".

"A quella data, peraltro, l'unica altra azione giudiziale pendente – ricorda il legale , era quella relativa ad un contenzioso svizzero, iniziato nel 2016 da Marella Caracciolo, subito dopo sostituita da John Elkann, contro Margherita Agnelli che, conseguentemente, faceva valere le proprie difese".

"Non risulta, inoltre, in nessun testamento di Gianni Agnelli che Margerita Agnelli e i suoi discendenti dovessero essere estromessi da quella parte di asse ereditario a lei mai rendicontato, ne' risulta che Marella Caracciolo si sia mai effettivamente espressa in tal senso".

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