Legambiente: circa il 94% dei comuni italiani utilizza energie rinnovabili
Durante il referendum del 12-13 giugno saremo tutti chiamati a votare tre diversi quesiti, uno dei quali sull'energia nucleare. In questi giorni, complici le vicende della centrale nucleare di Fukushima, il dibattito dull'atomo è diventato incandescente tant'è che il premier Berlusconi ha proposto la moratoria di un anno sul nucleare. In questa cornice di avvenimenti, viene presentato oggi a Roma il dossier Legambiente sulla diffusione delle centrali di energia alternativa nei comuni italiani.
Il rapporto Legambiente analizza la situazione delle rinnovabili lungo lo Stivale e conta circa 200.000 siti in cui sono situate piccole e grandi centrali ad energia alternativa. Il rinnovabile in Italia è una realtà in forte espansione: nel 2010 si contavano 6.993 mentre per il 2011 il numero è salito a 7.661. Quindi il 94% dei comuni d'Italia utilizza in parte fonti rinnovabili per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. L'altro dato positivo è che in Italia non esiste una predilezione verso una particolare tipo di energia, tutt'altro dal fotovoltaico all'eolico passando per le biomasse: la mappa dell'Italia presentata dal rapporto Legambiente è costellata da ogni sorta di energia alternativa.
Ad ogni modo le centrali maggiormente diffuse sono quelle fotovoltaiche, sarebbe stato difficile immaginare diversamente nel "Paese del Sole". Per quanto riguarda il fotovoltaico, il comune che produce maggiore energia pulita con questa tecnologia è San Bellino, in provincia di Rovigo. Grazie agli impianti istallati nel territorio comunale si riesce a produrre un quantitativo di energia tale da garantire quasi l'autosufficienza energetica al comune. A seguire il fotovoltaico c'è il solare termico, in cui il primato va al comune di Torre San Giorgio in provincia di Cuneo. In misura minore ,invece, contribuiscono alla creazione di energia le centrali della Biomassa, quelle del mini idroelettrico, quelle eoliche e infine le geotermiche.
Un quadro incoraggiante che fa presagire sviluppi positivi in Italia, soprattutto se si deciderà di darsi obiettivi via via più ambiziosi come sta facendo la Germania. La nazione guidata dalla Merkel, ha rivisto i suoi obiettivi in tema di rinnovabili: l'obiettivo prefissato per il 2020 è il 47% di rinnovabili all'interno del consumo elettrico, mentre per il 2050 si potrebbe arrivare all'80%.