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Lecce, un solo medico per 50 pazienti all’ospedale di Copertino: “10 ore di attesa per una visita”

Un afflusso ingestibile in tempi congrui per lo scarso personale in servizio all’ospedale di Copertino, come denunciato da Pierangelo Muci, presidente dell’associazione ‘Portatori sani di sorrisi’: “Ci hanno detto che c’era solo un medico per circa quaranta, forse anche cinquanta persone, costrette ad attendere fino a dieci ore per essere visitate”.
A cura di Biagio Chiariello
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Troppi pazienti e scarso personale. Un mix micidiale per l'ospedale “San Giuseppe” di Copertino, in provincia di Lecce. Il nuovo anno per i medici e gli infermieri del nosocomio pugliese è iniziato con l'intervento di amputazione dei genitali ad un 22enne che si era visto esplodere un petardo in mezzo alle gambe. Un ricovero al quale ha fatto seguito un afflusso di pazienti assolutamente ingestibile in tempi congrui per il poco personale in servizio, come riporta il Corriere della Sera.

"Ci hanno detto che c'era solo un medico per circa quaranta, forse anche cinquanta persone, costrette ad attendere fino a dieci ore per essere visitate" ha spiegato Pierangelo Muci, presidente dell'associazione ‘Portatori sani di sorrisi”', che opera nel settore dell'inclusione sociale e testimone diretto dei disagi verificatisi al San Giuseppe. "Una donna in carrozzella – racconta Muci – non riusciva a raggiungere la sala gessi perché l'ascensore era fuori uso, ma non vi era alcun cartello che segnalasse il guasto. Alla fine, gli infermieri hanno utilizzato l'ascensore di servizio".

Tra pazienti seduti sul pavimento a causa della penuria di sedie e altri che hanno atteso direttamente in ambulanza prima di essere ‘parcheggiati' lungo una corsia, le difficoltà sono state varie.

Vista la situazione ho avvertito il sindaco – prosegue Pierangelo Muci – che credo, a sua volta, si sia rivolto al direttore sanitario dell'ospedale e alla Regione, ma tutti hanno fatto spallucce, tirando fuori la solita storia della penuria di personale".

Del caso si è interessata anche Rita Tarantino, presidente dell'associazione Sos per la vita: "La mancanza di personale è solo un pretesto. Gli infermieri ci sono, ma molti, non si sa perché, prestano servizio negli uffici".

E a tal proposito la Regione Puglia ha replicato: "Quando si va a fondo alla problematica dei lavoratori che svolgono mansioni diverse da quelle per le quali sono stati assunti, e tra questi ci sono gli infermieri, ci troviamo davanti a decisioni del medico competente o delle commissioni mediche collegiali che, avendo riconosciuto patologie, hanno concesso limitazioni disponendo l'esercizio di altre funzioni o mansioni. Fenomeno molto diffuso sia nelle Asl ed in misura maggiore nelle Sanitaservice".

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