Lecce, triplice fischio degli arbitri al funerale di Daniele De Santis: “Fai buon viaggio”
"Che il Signore possa toccare il cuore di questa persona. Anche per questo dobbiamo pregare. La speranza è che si ravveda perché anche Caino non trovava pace". Con queste parole l'arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico Seccia, ha invitato a costituirsi l'assassino di Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, uccisi a coltellate meno di una settimana fa nel loro appartamento nei pressi della stazione ferroviaria. L'appello al killer dei due trentenni è stato lanciato nel corso dell'omelia durante il funerale del direttore di gara di serie C, che è stato celebrato nella cattedrale della città salentina questa mattina separatamente da quello della sua compagna, in programma nel pomeriggio di oggi nel comune di cui era originaria, Seclì, in provincia alle 16, nella piazza San Paolo. "Con la vita non si gioca come con il pallone – ha continuato ancora Seccia -. Nel cuore di ciascun uomo c’è lo spirito di Caino e c’è quello di Abele: dobbiamo dominare il primo. Chiediamo a Dio ravvedimento e coraggio per chi ha commesso questo atroce delitto, ché si consegni, si costituisca. Solo Dio può toccare il cuore di pietra di chi ha compiuto un simile gesto".
Al termine delle esequie, il feretro di Daniele è stato salutato dai suoi colleghi arbitri, e aspiranti tali, con il triplice fischio, come quello utilizzato per segnare la fine delle partite di calcio. I giovani aspiranti direttori di gara della Sezione leccese indossavano anche delle magliette bianche con l'immagine del giovane ucciso a coltellate con la fidanzata Eleonora Manta e con la scritta: "Qua c’è tutto a dire che ci sei. Fai buon viaggio e poi, poi riposa se puoi". Presenti alla cerimonia anche numerosi rappresentati dell'associazione arbitri guidati da Marcello Nicchi, presidente nazionale Aia , Danilo Giannoccaro e Luigi Nasca, componenti commissione arbitri serie A, Antonio D'Amato designatore arbitro serie C e Paolo Prato presidente Aia Lecce. La salma del 30enne verrà trasportata a Specchia, paese d’origine del padre, dove sarà tumulata. Intanto, continuano le indagini per gli inquirenti per dare un volto e un nome all'assassino dei due fidanzati, uccisi con ferocia inaudita, come hanno rivelato anche i risultati dell'autopsia. Tutti gli Andrea trovati nei contatti degli smartphone e dei computer dei due ragazzi sono stati sentiti in queste ore ed in questi giorni dai carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Lecce, per un totale di 7 persone: è proprio questo il nome che Eleonora avrebbe pronunciato secondo testimoni prima di morire: "Andrea, fermati".