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Lecce, multe cancellate in cambio di voti e regali: 46 indagati

Quarantasei persone coinvolte in un presunto giro di corruzione nel settore della polizia locale. Stando a quanto emerso dalle indagini, più di 500 verbali per infrazioni al codice della strada sarebbero stati annullati in cambio di regali.
A cura di Davide Falcioni
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La Guardia di Finanza di Lecce ha notificato misure interdittive nell'ambito di una maxi-inchiesta che vede indagate 46 persone coinvolte in un presunto giro di corruzione nel settore della polizia locale. Stando a quanto emerso dalle indagini, più di 500 verbali per infrazioni al codice della strada sarebbero stati annullati in cambio di regali. Coinvolti anche tre dipendenti dell'ufficio verbali. L'indagine avrebbe avuto inizio alcuni anni fa ma sarebbe stata rallentata a causa della pandemia.

Tra i reati contestati ci sono corruzione, falso e accesso abusivo al sistema informatico. L'inchiesta delle Fiamme Gialle è scattata nel 2019 e ha riguardato principalmente tre dipendenti della polizia locale di Lecce (due dei quali destinatari delle misure di interdizione che sono accusati di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, falso e soppressione di atti pubblici), un dipendente di una società municipalizzata di Lecce e uno della polizia provinciale. Tra i politici indagati c'è anche un consigliere comunale di minoranza. Indagati anche un ex assessore e un'altra vigilessa.

Stando a quanto emerso gli indagati avrebbero annullato e/o archiviato verbali per violazioni al codice della Strada (oltre 500 i casi analizzati), a un'ampia platea di persone, legati da rapporti di amicizia o interesse. In cambio delle stralcio delle sanzioni alcuni politici locali avrebbero ottenuto – spiega la GDF in una nota – "il rafforzamento del consenso elettorale". Tra le altre utilità ottenute da chi riusciva ad annullare le multe, vi erano biglietti per spettacoli pubblici, per le giostre, addobbi per matrimoni e servizi di trasloco. Le condotte contestate hanno interessato, nel tempo, anche il personale di altre amministrazioni pubbliche, "consentendo agli indagati di ampliare lo spettro di conoscenze e di relazioni in maniera trasversale, garantendo – evidenzia la Gdf – in un meccanismo di reciproca disponibilità allo scambio di favori, l'annullamento di atti amministrativi".

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