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Daniele De Santis ed Eleonora Manta uccisi a Lecce

Lecce, le confessioni del killer: “Avevo crisi di pianto, andavo da uno psicologo”

I genitori di Antonio De Marco avevano insistito perché il ragazzo si facesse aiutare da uno psicologo. “Ci sono stato solo una volta per delle crisi di pianto” ha ammesso ieri il killer di Lecce davanti al Gip. È quello che si legge nelle settanta pagine di dei verbali di interrogatorio del 21enne che ha ucciso Eleonora Manta e Daniele De Santis.
A cura di Angela Marino
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I genitori di Antonio De Marco avevano insistito perché il ragazzo si facesse aiutare da uno psicologo. "Ci sono stato solo una volta per delle crisi di pianto" ha ammesso ieri il killer di Lecce davanti al Gip. Si sarebbe trattato di una sola seduta che seguita a una serie d'interventi chirurgici a cui si era sottoposto per stabilizzare le vertebre e che lo avevano provato. È quello che si legge nelle settanta pagine di dei verbali d'interrogatorio del 21enne studente di Scienze infermieristiche, reo confesso del duplice omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis.

La terapia interrotta

Secondo quanto lui stesso racconta, i genitori sarebbero stati preoccupati per il suo stato psicologico, ma nonostante le insistenze dei genitori il ragazzo non avrebbe dato seguito a quella seduta, interrompendo una terapia che forse avrebbe potuto cambiare il suo destino. De Marco, dallo scorso 29 settembre in carcere per il duplice omicidio di Lecce, davanti al gip ha parlato di diversi episodi del suo passato che sarebbero a monte della ‘rabbia' verso Eleonora e il compagno Daniele.

Rifiutato dalle donne

"Sono stato respinto da due donne, non ho mai avuto una fidanzata", ha ammesso De Marco mettendo in relazione quella rabbia con i precedenti rifiuti e fornendo una lettura ipotetica dell'accanimento avuto verso la vittima femminile del suo crimine, che, forse per caso, porta il nome di una delle ragazze che lo hanno respinto. Dopo che queste rivelazioni sono emerse, l'avvocato di Antonio De Marco è subito intervenuto per precisare che quanto accaduto in passato a De Marco, le sue esperienze con l'altro sesso, non hanno nulla a che vedere con la mattanza di via Montello.

Le indagini

Le indagini, intanto, vanno avanti. Un nuovo campione di DNA di De Marco è stato prelevato in carcere per essere confrontato con quello presente sulla scena e sulle vittime. Sebbene il killer reo confesso sia stato già identificato dal profilo genetico è stato disposto un nuovo esame con un campione incontaminato.

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