Lecce, imputati contro avvocati: revoca dell’incarico se parlano di Sacra Corona Unita

Minacce di revoche degli incarichi sono arrivate nei giorni scorsi ad alcuni avvocati in Puglia durante una delle udienze del processo con rito abbreviato scelto dagli imputati dell’operazione “Eclissi”. “La Sacra Corona Unita in provincia di Lecce non esiste più, se continuate a parlare di mafia revocheremo i mandati difensivi”,  questo in senso dell’“avvertimento” che alcuni imputati avrebbero lanciato ai loro avvocati. La vicenda è ricostruita dal quotidiano Repubblica, che ricorda la crociata di alcuni legali in difesa della Corte d'appello, la cui sede di Lecce potrebbe essere soppressa nell'ambito del progetto di riordino della geografia giudiziaria. Se ciò dovesse succedere Bari diventerebbe l'unica sede di Corte d'appello della Puglia. Per evitare tale rischio da Lecce è partita una forte mobilitazione: l’importanza dell’Antimafia è stata evidenziata anche dall’Oua (Organismo unitario avvocatura) tramite il delegato distrettuale Sergio Limongelli, che l’ha indicata tra i motivi a sostegno del mantenimento della Corte a Lecce.

Questa sua impostazione non è però piaciuta a molti imputati del processo Eclissi, che appunto hanno diffidato i rispettivi legali a continuare a parlare di associazione mafiosa dato che proprio l’insussistenza di tale reato è il fulcro della strategia difensiva. Tra gli altri un imputato, nel corso di un'udienza, si è scagliato con forza contro il suo avvocato contestando l'utilizzo dei termini “associazione mafiosa” nella sua arringa. L’avvocato, dopo le esternazioni dell’imputato, ha rimesso il mandato.