Lecce: bambina si taglia i polsi perché rifiuta il matrimonio combinato dal padre
Non si era tagliata i polsi perché il padre le aveva sequestrato lo smartphone, come era sembrato in un primo momento. In realtà quell'atto di autolesionismo da parte di una ragazzina residente a Lecce e originaria dello Sri Lanka era motivato da altre ragioni, ben più profonde, e da una sofferenza evidentemente radicata da tempo: il papà avrebbe insistito a lungo affinché si sposasse con un uomo di sua conoscenza. Un tipico matrimonio combinato che ha indotto l'adolescente, letteralmente disperata, a tentare di farla finita. Era stata lei stessa inizialmente a raccontare alla propria professoressa di essersi tagliata i polsi perché il padre le aveva vietato l'uso dello smartphone, togliendoglielo. Per quella confessione erano intervenuti i servizi sociali, che avevano allontanato la ragazza dalla famiglia.
Solo nei giorni scorsi la ragazzina ha trovato il coraggio di raccontare le vere ragioni di quel gesto, ragioni che – se confermate dalle indagini che stanno conducendo i carabinieri – sono ben più gravi del sequestro di un telefono cellulare: temeva un matrimonio combinato dal padre quando lei aveva soltanto 10 anni. A renderlo noto oggi il Nuovo Quotidiano di Puglia. La quattordicenne, ospitata in una struttura protetta, ha riferito a una sua insegnante le vere motivazioni che portarono il padre a sottrarle il telefonino: il genitore temeva che la figlia si scambiasse messaggi con qualche coetaneo e che ciò avrebbe rischiato di compromettere l’accordo raggiunto per dare in sposa la ragazza a un giovane originario dello Sri Lanka attraverso un matrimonio combinato, accordo che risalirebbe a quando la ragazza, oggi quattordicenne, aveva soltanto 10 anni.